Interprete di casertano introvabile a Belluno: il colpo di scena del vigile...

Interprete di casertano introvabile a Belluno: il colpo di scena del vigile...
BELLUNO - Proseguono gli strascichi del caso del processo bloccato, perché sarebbe introvabile un “interprete” si casertano all’ombra delle Dolomiti. Dopo...

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BELLUNO - Proseguono gli strascichi del caso del processo bloccato, perché sarebbe introvabile un “interprete” si casertano all’ombra delle Dolomiti. Dopo che la notizia degli audio incomprensibili da tradurre è rimbalzata su diversi siti, a palazzo di giustizia, in via Segato, è arrivata la candidatura di un vigile in pensione, originario proprio di Caserta, che si propone come interprete. «Conosco perfettamente il dialetto, sono disponibile, se avete bisogno», ha detto l’ex vigile con una mail che è arrivata al Tribunale e alla Procura. In realtà lo scoglio, che ha tenuto fermo il processo, sembra essere stato superato grazie a un giovane appuntato arrivato proprio da Caserta al comando provinciale dei carabinieri, dove ora è stazionario. L’uomo ha accettato l’incarico e giurato in aula la scorsa settimana. Sarà chiamato a tradurre 40 pagine, 26 ore di registrazioni di insulti, aggressioni accompagnate da frasi idiomatiche e tante parolacce. 

 
Erano tutti indirizzati alla propria compagna dall’imputato del processo “bloccato”, il casertano A.C., 37enne residente a Belluno. L’uomo gelosissimo della moglie l’avrebbe accusata di avere relazioni clandestine, minacciata di toglierle i bambini e di farla passare per pazza. È chiamato a rispondere di maltrattamenti, lesioni e un episodio di violenza sessuale. Ma la sentenza continua a slittare. Le testimonianze infatti sono ormai tutte concluse, ma l’accusa prima della chiusura del processo ha estratto la carta che ha complicato tutto: gli audio registrati dalla donna mentre veniva insultata e maltrattata. Audio incomprensibili per tutti.
I giudici avevano incaricato un perito per le trascrizioni, ma serviva qualcuno che parlasse quel dialetto. Era stato trovata la persona giusta, che si era presa qualche mese per la traduzione e nell’udienza di dicembre doveva giurare. Ma il perito aveva un altro incarico e ha dovuto rinunciare. 

È allora che sono nati i problemi nella ricerca di un nuovo interprete. In quella giornata di dicembre si è scandagliato tutto palazzo di giustizia bellunese e si è trovato un giovane finanziere, che però ha rinunciato ufficialmente per «ragioni di servizio». Ma anche un secondo finanziere, proprio di Caserta, ha rinunciato. Nella nuova udienza che c’è stata a fine febbraio ha giurato l’appuntato casertano. I giudici del collegio sorpresi si sono chiesti: «Chi l’avrebbe detto che la varietà di dialetti tra Salerno, Napoli e Caserta è praticamente pari ai gruppi dialettali cinesi». Ora però, nel caso dovessero esserci nuovi problemi c’è l’esperto di dialetto casertano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino