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VENEZIA - Canali interni ridotti a stradine melmose, barche ormeggiate in secca, le antiche fondamenta dei palazzi a vista, anche lungo il Canal Grande. Venezia è alle prese da molti giorni con una bassa marea - causato dal fenomeno contrario di quello dell'acqua alta - che comincia a creare seri problemi anche alla navigabilità. L'eccezionalità del fenomeno, spiegano dal centro previsioni maree comunale, non è tanto nelle misure sotto lo zero mareografico raggiunte dalla laguna (-60 centimetri nei giorni scorsi, - 56 centimetri oggi) quanto nella sua durata. L'acqua bassa, stante la pressione atmosferica prevista, continuerà anche nei prossimi giorni, almeno fino a martedì. I guai più serie dei canali in secca si presentano per i servizi di emergenza, come le idroambulanze del Suem 118, che in alcune situazioni, non potendo proseguire nei rii senz'acqua, hanno dovuto fermarsi prima della destinazione, e raggiungere i malati, ma anche trasportarli a bordo, a forza di braccia. Ciò naturalmente solo durante i picchi di bassa marea, che durano poche ore. Il fenomeno, spiegano dal Centro maree, non dipende affatto dalla siccità - cioè il mancato apporto d'acqua - ma è correlato a questa, perchè determinato anch'esso del regime anticiclonico che avvolge una vasta area dell'Europa (si sono saldati l'anticiclone delle Azzorre, e quello nordafricano), facendo da barriera all'ingresso delle pertubazioni e quindi alle piogge.
Ecco i record
In epoca recente, si apprende dai dati dell'Ufficio maree del Comune di Venezia, l'anno che ha visto il maggior numero di ore con una situazione di marea inferiore a -50 centimetri è stato il 2005, con 48 ore, seguito dal 2002 e dal 2007, entrambi con 28 ore, e dal 2004 con 27.
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Il Gazzettino