Il "fantasma" del lago di Barcis: bacino in secca, sul fondo migliaia di alberi /Come era e come è

Il "fantasma" del lago di Barcis: bacino in secca, sul fondo migliaia di alberi /Come era e come è
BARCIS - Il lago Aprilis, che si affaccia sulla località di Barcis, è quasi completamente in secca. Si è passati dall'allarme maltempo del 31 ottobre, con...

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BARCIS - Il lago Aprilis, che si affaccia sulla località di Barcis, è quasi completamente in secca. Si è passati dall'allarme maltempo del 31 ottobre, con centinaia di metri cubi al secondo rilasciati a valle, a una situazione di siccità quasi senza precedenti in questo periodo dell'anno. 


PRIMA

A generare il problema sono stati dei fattori concomitanti. Dapprima il rilascio programmato dell'acqua per poter avere una maggior capienza in vista della stagione invernale: dopo l'alluvione autunnale, le autorità hanno usato il bacino come riserva idrica, circostanza che ha scongiurato problemi seri anche nell'ultima perturbazione di gennaio.

ADESSO


Contemporaneamente, si sta provvedendo a realizzare dei lavori di manutenzione straordinaria alla diga di Ravedis. I tecnici stanno predisponendo le fasi preparatorie alle modifiche della prima paratoia. Si tratta di un'operazione attesa da anni grazie alla quale il bacino artificiale potrà finalmente acquisire la piena funzionalità. Se gli ingegneri saranno soddisfatti delle modifiche  apportate a questa paratoia, entro fine anno si procederà alla medesima operazione anche sulle altre due. 
LAGO IN SECCANel frattempo, il livello dell'acqua è stato abbassato notevolmente e si potrà pensare di invasare nuovamente soltanto dalla fine del mese di marzo. Ovviamente, il problema principale per Barcis è la siccità dell'inverno 2019: non è praticamente mai piovuto e così nell'invaso sono rimasti soltanto migliaia di metri cubi di tronchi di alberi - abbattuti dalla tromba d'aria di ottobre - che tra l'altro sembrano influire pure sull'odore e il sapore sgradevole dell'acquedotto di Aviano, che approvvigiona.
IL CONSORZIO«Non ci resta che stare con il naso all'insù - la prende con filosofia il presidente del Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna, Ezio Cesaratto, malcelando una notevole preoccupazione per quanto accadrà in prospettiva -: attendiamo di capire se le previsioni per il prossimo fine settimana saranno confermate: è stata annunciata pioggia. Le precipitazioni sono fondamentali, perché non c'è altra possibilità di innalzare il livello del lago, da cui dipende la capacità irrigua per i mesi estivi».

PULIZIA NECESSARIA«Non c'è altro da aggiungere, se non che la pulizia dell'invaso non è più procrastinabile: in origine aveva una capacità di circa 20 milioni di metri cubi d'acqua. Con il trasporto di materiale solido verso valle, siamo arrivati a circa 8, forse ancora meno, dopo quanto accaduto in autunno. È chiaro che il problema non riguarda più soltanto la regolare apertura della 251, a nord dell'abitato di Barcis, dove il fiume Cellina è tornato pericolosamente a scorrere vicino alla sede stradale - ha concluso Cesaratto -, ma incombono delle incognite anche sula capacità di rifornire gli acquedotti e i canali irrigui della pianura pordenonese». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino