TRIESTE - Secondo Save the Children, in Friuli Venezia Giulia i minori in povertà relativa sono il 27,6%, cinque punti sopra il dato nazionale che è pari a 22,3%...
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Sono alcuni dei dati contenuti nell'ottavo Atlante dell'infanzia a rischio "Lettera alla scuola", presentato oggi a Roma insieme al lancio di "Fuoriclasse in Movimento, rete nazionale di 150 scuole che promuove, anche in Friuli Venezia Giulia, il confronto tra docenti, alunni e genitori per individuare soluzioni e azioni per contrastare la dispersione scolastica. Secondo i dati diffusi da Save the Children, in Friuli Venezia Giulia, l'8% di ragazzi ha lasciato precocemente la scuola; inoltre si va da un minimo dell'11% a un massimo del 42,9% di istituti su base provinciale che lamentano una scarsa dotazione di laboratori. L’incidenza di alunni non ammessi al successivo anno delle scuole medie va dal 2,45% di Pordenone (di poco superiore alla media nazionale di poco più di 2,9%, equivalente a 1 su 35) a circa il 5,3% di Trieste, dove viene respinto 1 bambino su 20.
Alle superiori la media nazionale di studenti respinti sale al 9,15%, con grande differenza tra licei, tecnici e professionali (in questi ultimi i respinti sono più numerosi e rappresentano il 14,3%); a livello regionale il numero di bocciati nelle secondarie di secondo grado va da una incidenza minima del 7,9% a Gorizia a quella massima del 9,9% di Trieste. In Friuli-Venezia Giulia più di 1 ragazzo su 2 (il 53,5%) tra i 6 e i 17 anni non arriva a svolgere, in un anno, quattro delle seguenti attività culturali: lettura di almeno un libro, sport continuativo, concerti, spettacoli teatrali, visite a monumenti e siti archeologici, visite a mostre e musei, accesso a internet. Infine, l’indice di vecchiaia è superiore alla media nazionale in ogni provincia.
Il picco è a Trieste che, con più di 256 anziani ogni 100 bambini, è la provincia con l’indice di vecchiaia più alto d’Italia. Nonostante il numero totale di alunni diminuisca, aumenta invece quello dei bambini di origine straniera, che vanno dal 10,4% di Trieste al 14,9% di Pordenone (in Italia rappresentano il 9,2%). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino