OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
TREVISO - Un’alleanza tra prefetto, sindaci, associazioni, scuola e mondo del volontariato. È questa la ricetta che il sindaco Mario Conte vuole seguire per tentare almeno di arginare il fenomeno delle baby gang o, meglio, di quei gruppetti sempre più numerosi di ragazzini che per vincere la noia non trovano di meglio che affrontarsi a suon di ceffoni per le vie del centro, filmare tutto e o poi fare i gradassi sui social. «Scriverò al prefetto - annuncia Conte - per chiedere di convocare me e i sindaci di quei comuni da dove arriva la maggior parte dei ragazzini che scelgono di passare il pomeriggio nella nostra città, tra cui quelli che poi creano problemi. Dobbiamo approntare una strategia unica per affrontare il problema, che non può essere ovviamente scaricato solo sui primi cittadini». Conte, insomma, parte dai sindaci per poi allargare l’orizzonte: «Bisogna coinvolgere anche associazioni, scuola, volontariato oltre alle istituzioni. È più che mai necessario un lavoro di squadra, creare una rete». E poi la frecciata: «Chi prova a scaricare tutta la responsabilità solo sul sindaco non ha capito niente. Strumentalizza un problema vero, da affrontare seriamente, e solo per guadagnare una manciata di voti». A febbraio c’è già stato un incontro sul tema. Al tavolo si sono seduti prefetto e i sindaci di Treviso, Castelfranco, Conegliano, Oderzo, Mogliano e Vittorio Veneto per discutere del tema “baby gang” e per individuare soluzioni e proposte. Non è bastato.
LA PREOCCUPAZIONE
E che un “caso baby gang” ci sia, è evidente.
L’ALTERNATIVA
Il sindaco replica anche a chi accusa il Comune di non offrire ai giovanissimi grandi possibilità di occupare meglio il proprio tempo: «Non è così - ribatte Conte - sono pronto ad elencare tutte le attività che la nostra città offre per i ragazzi di quell’età tra sport, musica e altre attività».
Sul tema, dal suo profilo Facebook, interviene anche l’assessore alla Scuola Silvia Nizzetto: «Approfitto per ricordare e mettere nuovamente a conoscenza coloro che alzano la voce indignati, di una realtà come il Progetto Giovani, dove i giovani appunto, possono trovare risposte ed iniziative positive alternative, in grado di accompagnare e divertire in modo sano ed educativo». «Una cosa semplice, concreta e decisamente utile, che ognuno di noi può fare per contribuire ad arginare questa problematica, non è certo la sterile polemica, ma una comunicazione capillare e continua per evidenziare che esistono delle risposte e dei servizi nel territorio. Proposte pensate e costruite da giovani con competenza per i giovani».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino