Pagavano le prime forniture e poi sparivano: in 5 a giudizio

Pagavano le prime forniture e poi sparivano: in 5 a giudizio
C'è anche una azienda di Porto Viro tra le vittime di una banda di truffatori attiva in tutta Italia. Lo stratagemma era sempre lo stesso: pagare regolarmente le prime...

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C'è anche una azienda di Porto Viro tra le vittime di una banda di truffatori attiva in tutta Italia. Lo stratagemma era sempre lo stesso: pagare regolarmente le prime partite di merce per conquistarsi la fiducia del fornitore e poi sparire lasciando i conti da pagare.

In questo modo 4  chioggiotti e un campano avrebbero realizzato una serie di truffe accumulando profitti indebiti per oltre 200 mila euro. Alessandro Nordio, 38 anni, Steny Boscolo Maniera, 58, Luca Cavallarin, 40, e Tiziano Boscolo Pantalin, 43enne, tutti di Chioggia, e Alfonso D'Ambrosio, 40 anni, di Angri (Salerno) sono a giudizio davanti al tribunale collegiale, accusati a vario titolo di 4 diverse truffe e di 2 bancarotte. Tra il novembre 2014 e il gennaio 2015 avrebbero raggirato in successione una cooperativa ortofrutticola di Sabaudia (Latina), facendosi consegnare varie partite di ortaggi a Goro, nel ferrarese, senza poi pagare un conto di oltre 16 mila euro, e una ditta di export di Terracina (Latina) ordinando 336 casse di cavolo rapa e successivamente altre 420 casse, senza sborsare un quattrino.

Tra le vittime pure una società di Porto Viro, dove gli imputati avrebbero acquistato cozze per un importo di 10 mila euro, anche in questo caso rimasti da pagare, e un importatore cileno che avrebbe fatto arrivare al porto di Livorno 21mila chili di filetti di salmone congelati (valore 180 mila euro). Gli imputati avrebbero regolarmente ritirato la merce simulandone l'avvenuto pagamento attraverso falsa documentazione bancaria. I chioggiotti devono poi rispondere della distrazione delle partite di merce oggetto delle truffe: i mancati profitti avrebbero favorito il fallimento della Ra.Va.Mar srl, con sede a Piove di Sacco (Pd), dichiarato dal tribunale il 1 ottobre 2015.

L'ultima udienza è stata dedicata alle testimonianze di due coimputati, che avevano patteggiato in udienza preliminare il reato di favoreggiamento. Si torna in aula il 24 marzo.
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Il Gazzettino