Dall'oltraggio all'occultamento di atti, cumulo di pene: l'avvocato Longo finisce in carcere

L'avvocato Edoardo Longo
PORDENONE - I carabinieri di Codroipo, su ordine di detenzione della Procura generale di Trieste per espiazione della pena, il 19 luglio scorso hanno portato in carcere, a Udine,...

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PORDENONE - I carabinieri di Codroipo, su ordine di detenzione della Procura generale di Trieste per espiazione della pena, il 19 luglio scorso hanno portato in carcere, a Udine, l'avvocato Edoardo Longo, 64 anni. Il legale pordenonese dovrà scontare 4 anni e 12 giorni per diversi reati commessi tutti in città: oltraggio ai magistrati in udienza, calunnia, soppressione e occultamento di atti veri, violazione della pubblica custodia.

IL RITRATTO
Edoardo Longo è nato a Sacile nel 1958, ha conseguito la maturità classica al liceo Don Bosco nel 1977 e si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Trieste; nel 1990 è diventato avvocato. Dal 1986 al 1991 è stato anche vice pretore onorario dell'allora Pretura a Pordenone. Penalista, è anche autore di libri controcorrente che mette in vendita su internet e che hanno quale tema il sistema giudiziario italiano, nei confronti del quale Longo è molto critico. Si definiva «ricercatore culturale revisionista» e da tempo aveva rapporti molto tesi con i magistrati del Tribunale cittadino.

LE VICENDE GIUDIZIARIE


L'avvocato Edoardo Longo si è trovato a sedere anche sul banco degli imputati per una serie di procedimenti che, in questo ultimo caso, si sono conclusi con un ordine di detenzione. Nel maggio 2010 era stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il furto di alcuni atti in Procura, ma il Tribunale della libertà aveva annullato la misura. Nel suo blog faceva riferimento a una «persecuzione giudiziaria» nei suoi confronti e a oltre una quarantina di procedimenti penali in cui è stato assolto. L'Ordine degli avvocati di Pordenone aveva sospeso Longo in via cautelare nell'agosto 2010, dopo aver appreso del coinvolgimento del legale in un'indagine della Procura sulla sparizione di alcuni atti relativi a un procedimento che lo riguardava e per il quale, in primo grado, era stato condannato. Ma la sospensione era stata annullata in quanto ritenuta illegittima, dal Consiglio nazionale forense il 27 gennaio 2011.

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Il Gazzettino