Autonomia, Zaia non va a Roma: ​«Prima scriviamo la legge veneta»

Il governatore Zaia: niente sconti sull'autonomia
VENEZIA - Si è formalmente insediata, al Palazzo ex Grandi Stazioni della Regione Veneto, la Consulta per l'Autonomia, all'interno della quale le categorie...

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VENEZIA - Si è formalmente insediata, al Palazzo ex Grandi Stazioni della Regione Veneto, la Consulta per l'Autonomia, all'interno della quale le categorie porteranno il loro contributo al disegno di legge che sarà «approvato per metà mese» e costituirà la base per la trattativa col Governo per l'attribuzione di nuove forme di autonomia alla Regione, che darà seguito al referendum del 22 ottobre.


Il presidente veneto Luca Zaia, dopo aver ricordato l'iter dalla legge referendaria del 2014 alla celebrazione del referendum, ha sottolineato che «la legge dice di trattare circa il contenuto del quesito referendario e non è quindi vero che non abbiamo voluto trattare: il tavolo è aperto e adesso dobbiamo capire come muoverci. Il 9 novembre, quando si insedierà a Roma il tavolo delle trattative, noi non ci saremo: per rispetto istituzionale, ma anche perché la legge ci dice di attendere l'iter del disegno di legge presentato in Consiglio
».

Rispetto alle altre Regioni, Zaia rimarca che 
«Lombardia ed Emilia Romagna vanno al tavolo con una mozione di Consiglio, per cui sarebbero bastati 10 minuti, ma noi portiamo come contributo il lavoro di cinque anni. Il disegno di legge è come le scatole cinesi: apre ogni competenza, la esplora dandone uno spaccato, ma non abbiamo nessuna presunzione di avere la sfera della verità in mano. Sulle 23 competenze non cerchiamo la rissa ma non faremo sconti. Le vogliamo tutte per gestirle alla veneta, cioè senza sprechi. Il nostro modello resta l'autonomia di Trento e Bolzano». Insieme al presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, Zaia ha ricordato che la Commissione ha già effettuato le convocazioni ufficiali delle categorie per le audizioni, fissate per lunedì e martedì.

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Il Gazzettino