Attivisti friulani senza lasciapassare: l'azienda non rischia sanzioni e il pullman non parte

piazza del Popolo a Roma ieri
PORDENONE - Il tam tam, come sempre, era nato su Telegram. «Domani (il messaggio era datato venerdì, quindi gli organizzatori si riferivano alla giornata di ieri,...

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PORDENONE - Il tam tam, come sempre, era nato su Telegram. «Domani (il messaggio era datato venerdì, quindi gli organizzatori si riferivano alla giornata di ieri, ndr) grande giorno a Roma». In programma, una manifestazione contro il Green pass che si annunciava - sempre a detta dei promotori - «decisiva e finale». Il problema è che i no-vax pordenonesi, decisi a fare il salto di qualità e a lasciare le piazze (poco popolate) del Friuli Occidentali per puntare sulla città eterna, a Roma non ci sono mai arrivati. O meglio, non sono nemmeno partiti, perché il pullman che doveva portarli alla manifestazione non c’era più. Il motivo? Come in una storia circolare, mancava appunto il Green pass dei viaggiatori, necessario per compiere viaggi interregionali o comunque a lungo raggio su mezzi pubblici. 


I FATTI
Erano una cinquantina, gli attivisti che nei giorni scorsi avevano contattato una ditta di trasporti pordenonese (la Ideal Viaggi) per organizzare la grande trasferta romana. Era tutto pronto: partenza dal polo fieristico di viale Treviso, alle porte di Pordenone e a due passi dall’autostrada. Un autobus prenotato (non quattro come riferivano alcune voci nelle chat di Telegram), un lungo viaggio per portare nella capitale le proprie idee. Poi la svolta, improvvisa. È stata la Questura a informare solamente a titolo precauzionale la ditta incaricata di effettuare il trasporto. Un eventuale controllo, magari effettuato in autostrada, avrebbe costretto i viaggiatori a presentare il Green pass sanitario. Vaccinazione, tampone o guarigione. Ormai uno standard. E in caso di infrazioni, a pagare dazio non sarebbero stati solo i passeggeri, ma anche l’autista (quindi la società) per mancato controllo. Immediato il dietrofront, messo in atto non dalle autorità di polizia (come hanno detto in tono polemico alcuni esponenti del movimento no-vax) ma dal fornitore del servizio stesso. Troppi rischi. E pochi Green pass a bordo. Così l’autobus non è mai arrivato e la trasferta romana è rimasta solo un desiderio sulla carta. 
I SIT-IN LOCALI

Orfano della manifestazione generale, il popolo contro il Green pass della provincia di Pordenone ha ripiegato sul pic-nic del parco San Valentino che prevedeva musica e interventi a favore delle tesi no-vax.

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Il Gazzettino