BELLUNO - Entrare al pronto soccorso alle 20.26, con codice verde. Essere visitato solo dopo 8 ore e 15 minuti alle 4.39 della mattina successiva. È assurdo, ma è...
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IL RECORDIl peggio al pronto soccorso bellunese arriva, come già scritto altre volte, la notte, quando dalle 20 resta un solo medico (uno in pronta disponibilità) e solo 3 infermieri dalle 22 che devono uscire con anche ambulanza per il Suem. Una situazione esplosiva che inevitabilmente il 16 luglio ha comportato un'attesa di 8 ore e 15 minuti per un paziente. È il record, e non potevano mancare le proteste arrivate alla nostra redazione. Anche se spesso, ormai, non ci si lamenta neanche più: perché questa sta diventando la normalità a Belluno. La persona è in sala d'attesa senza aria condizionata e non ha interlocutori, o sorveglianza. Così accade che spesso suonano il campanello di chiamata per le urgenze, pur di parlare con qualcuno. E molto spesso i nervi non reggono. C'è chi aggredisce i sanitari, che diventano parafulmini della rabbia che scatta per un'organizzazione che evidentemente andrebbe rivista. Infatti tutto questo accade a Belluno, mentre a Agordo e Pieve di Cadore, con lo stesso personale, si viaggia con 10-25 pazienti al pronto soccorso in 24 ore, e attese che quasi mai superano l'ora, nemmeno per i codici bianchi. Numeri che a Belluno caratterizzano solo le tranquille ore notturne.
I TIMORIAd agosto ci sarà il clou dell'afflusso turistico e se ci si mette anche il caldo (come ha fatto in queste settimane) sarà da incubo per i lavoratori del pronto soccorso bellunese. Ma non sono in programma rinforzi. Come potrà andare avanti il personale in una situazione simile? Dovranno stringere i denti e scendere in trincea, ogni giorno, ogni notte. A fronte di stipendi che sicuramente non ripagano tutto quello che devono passare. Non può essere sufficiente il contentino dell'indennità di guardia notturna aumentata per i medici da 50 a 100 euro (per gli infermieri è di 21 euro). Rischiano in prima persona. D'altronde proprio la notte, e solo a Belluno in provincia, si sono verificate le morti sospette finite alla cronaca giudiziaria.
Olivia Bonetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino