RONCHI DEI LEGIONARI e MONFALCONE (Gorizia) - «Mia figlia è gravemente malata, aiutami» e mostra un foglio con scritto che la sua bambina, di 2 anni,...
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Gli agenti del Commissariato di Monfalcone raggiungono la zona dove è stato visto per l'ultima volta l'uomo che chiede la carità. Viene descritto come una persona di corporatura robusta, attorno ai 45 anni, uno straniero con i capelli rasati. La gente viene convinta a fare una offerta anche perché questo finto padre disperato mostra che già altre persone, nel quartiere, lo hanno aiutato dandogli dei soldi: fa vedere un foglio con le firme di chi è stato generoso.
Gli agenti lo pizzicano vicino alla stazione ferroviaria di Ronchi dei Legionari: lo fermano e lo identificano. Si tratta di un cittadino serbo di 45 anni che vive a Trieste. Ammette di aver chiesto soldi bussando alle porte delle case ma di averlo fatto senza truffare nessuno: non dice di aver impietosito le persone raccontando la storia della figlia malata. Perché, tra l'altro, quest'uomo non ha figli.
Gli agenti lo perquisiscono. Trovano tre biglietti con le firme delle persone che, commosse, gli avevano dato dei soldi. Nascosti dentro a una scarpa, i poliziotti del Commissariato di Monfalcone trovano 140 euro in contanti: sono banconote di vario taglio che vengono sequestrate perché ritenute provento della truffa. Una delle donne truffate ha sporto querela. Possono farlo anche le altre persone che hanno dato i loro soldi pensando di aiutare una bambina di due anni gravemente malata. La posizione del serbo adesso sarà valutata dal questore di Gorizia per l'eventuale adozione di misure cautelari. Lo straniero risulta incensurato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino