VARMO - Assolto per infermità mentale, ma dovrà stare almeno dieci anni in una struttura psichiatrica giudiziaria. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari...
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Tra l’estate e l’autunno del 2017 ha ucciso la zia Patrizia Del Zotto, i nonni paterni Giovanni Battista Del Zotto (94 anni) e Gioia Maria Pittana (91 anni) e ha mandato in ospedale con gravi intossicazioni altre cinque persone, sopravvissute per miracolo. Secondo il tribunale Del Zotto è incapace di intendere e di volere, dunque non finirà dietro le sbarre di una cella ma in una struttura sanitaria.
DISTURBO DELIRANTE
Il pm della procura di Monza, Carlo Cinque, aveva chiesto una perizia psichiatrica collegiale o un’integrazione della perizia disposta dal giudice, in base alla quale il giovane è infermo totale di mente. Il consulente psichiatrico della procura aveva certificato la seminfermità mentale dell’imputato di omicidio volontario premeditato plurimo e lesioni personale. In assenza di nuove perizie il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo, medesima la richiesta dei difensori di parte civile. Di tutt’altro avviso, invece, la difesa del giovane che aveva chiesto l’assoluzione. Ma lo specialista incaricato dal tribunale è giunto a un’altra conclusione: «Affetto da un disturbo delirante, totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti perché affetto da vizio totale di mente», ha scritto nella sua relazione. Dunque non soltanto parzialmente incapace, come conclude il perito della procura che lo definisce un soggetto «socialmente pericoloso, che necessita di trattamenti intensivi di durata indefinita in una struttura psichiatrica giudiziaria», seppur «capace di partecipare al processo».
TRADITO DA UNA MAIL
Il tallio è una sostanza insapore, senza odore ma letale.
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Il Gazzettino