Assistenza alle persone non autosufficienti, fondo incrementato di 300 mila euro

Il fondo per le persone non autosufficienti dell'Ulss 5 è stato aumentato
ROVIGO - Ammonta a un incremento annuale di 309.300 euro l'importo complessivo che la giunta regionale ha programmato nel territorio dell'Ulss 5 polesana come ulteriore...

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ROVIGO - Ammonta a un incremento annuale di 309.300 euro l'importo complessivo che la giunta regionale ha programmato nel territorio dell'Ulss 5 polesana come ulteriore contributo alle quote di rilievo sanitario per le persone non autosufficienti. L'atto di programmazione approvato su proposta dell'assessore alla Sanità e Politiche sociali Manuela Lanzarin, andrà ora sottoposto al parere della quinta Commissione consiliare: ha previsto complessivamente 13,4 milioni di euro l'anno di maggiori contributi per l'offerta residenziale e semiresidenziale socio-sanitaria nel territorio veneto, come incremento dei fondi agli enti gestori accreditati dei Centri diurni e delle Comunità alloggio per le persone con disabilità.

SOSTEGNO
Ai contributi annuali per le strutture polesane si aggiungono così 68.800 euro in ambito residenziale, e 240.500 euro in ambito semiresidenziale. «La programmazione regionale - spiega l'assessore Lanzarin - non si limita a fissare un incremento sensibile dei fondi per le rette. Intende ripensare il sistema delle unità di offerta a beneficio della disabilità, rendendolo più coerente ai profili di gravità fisica e funzionale della persona assistita, all'evoluzione dei bisogni anche rispetto all'invecchiamento e agli elementi di variabilità delle necessità. Per quanto riguarda le Comunità alloggio, ad esempio, è prevista una vera novità: gli importi per le rette non si basano più su tre tipologie di livello assistenziale, basso, medio e alto, ma su due perché questi ultimi saranno unificati».

L'OBIETTIVO
«Questo atto di programmazione - continua Lanzarin - è un riconoscimento del lavoro che hanno svolto e stanno svolgendo gli enti che garantiscono questi servizi fondamentali nella presa in carico di persone disabili. Un lavoro che non è solo a beneficio della singola persona, ma anche di numerosissime famiglie che vengono sostenute e affiancate nell'assistenza al loro congiunto».


«La rilevanza sociale quindi è importantissima - sottolinea l'assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali -. La Regione ha sempre dimostrato grande attenzione a questo settore e con questo provvedimento affronta un altro passo non secondario. Mi sono resa conto di quanto sia forte l'impegno di chi lavora in queste strutture e di come il recupero di una persona con disabilità rappresenti un successo per l'intera collettività. È solo attraverso un'integrazione vera che si crea un tessuto sociale a misura di cittadino». Inoltre, «questo provvedimento di giunta - conclude Lanzarin - arriva dopo un'attenta valutazione dell'intero sistema della presa in carico della nostra regione e rappresenta un tassello per migliorarlo, gettando le basi per i progetti futuri».

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Il Gazzettino