Arzergrande. La scuola compie cent'anni: nel '66 ospitò gli alluvionati

La posa della prima pietra risale al 20 maggio 1923

Anniversario scuola
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ARZERGRANDE (PADOVA) - Viene ricordato oggi, con una manifestazione che avrà inizio alle 10, il centenario dell’edificio scolastico di Arzergrande, che oggi ospita le scuole medie. Alla presenza delle autorità civili, il maestro Antonio Maritan, sollecitato dall’assessore alla cultura Teresina Ranzato, intratterrà gli studenti spiegando cosa significa il secolo di vita della scuola. Il 4 agosto 1922 il consiglio comunale stanziò 310mila lire per la costruzione dell’edificio che doveva essere imponente e rispettare i canoni architettonici dell’epoca: la cosa suscitò qualche malumore poiché nell’area prescelta c’era il campo di calcio.

La storia

La posa della prima pietra risale al 20 maggio 1923. Il 5 ottobre di quell’anno fu concessa la classe quinta. Nell’ottobre 1924 iniziarono le lezioni nella nuova scuola che si presentava con tre classi al piano terra e tre al piano superiore, riscaldate, d’inverno, con i ciocchi che portavano gli scolari per alimentare le stufe in terracotta. Era divisa in “scuole maschili” e “scuole femminili” e il Comune era anche proprietario di un piccolo edificio dove abitavano due coniugi che insegnavano nel scuola. L’ intitolazione “Scuole comunali Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta” fu adottata nel 1931 dall’allora podestà Nestore Coin. Nel 1960 fu istituita la classe “sesta” per permettere ai più grandi che non potevano andare alle medie o “all’avviamento” di ampliare le loro conoscenze, ma l’esperimento durò solo un anno. Negli anni ‘60 fu attivata anche una sezione serale di quinta per adulti e durante l’alluvione del 1966 diverse famiglie che avevano l’abitazione allagata furono ospitate, sino alla primavera successiva, al piano terra e gli scolari spostati in patronato. «Indimenticabili percorsi che hanno dato la possibilità ai nostri nonni, genitori e amici di conoscere, studiare, crescere, divertirsi e diventare cittadini della nostra amata Repubblica. La nostra gratitudine va anche a tutte le persone di ieri e di oggi che hanno fatto la scuola: gli insegnanti e il personale non docente che hanno profuso impegno e passione ogni giorno per la crescita della comunità» ricorda il sindaco Filippo Lazzarin.

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Il Gazzettino