Il giudice lo aspetta per l'udienza di convalida di un fermo, ma lui è evaso dai domiciliari

I carabinieri della Compagnia di Sacile
PORDENONE - Il giostraio trevigiano che il 31 maggio ha ingaggiato un inseguimento con i carabinieri di Prata, a bordo di un’Audi A4 rubata, è scomparso. Michele...

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PORDENONE - Il giostraio trevigiano che il 31 maggio ha ingaggiato un inseguimento con i carabinieri di Prata, a bordo di un’Audi A4 rubata, è scomparso. Michele Lucchesi, 50 anni, giostraio uscito dal carcere di Treviso il 19 maggio scorso, era agli arresti domiciliari a Fontanafredda. Sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per la ricettazione della macchina rubata il 22 maggio a un operaio agricolo albanese di Rauscedo, venerdì 3 giugno avrebbe dovuto farsi accompagnare in Tribunale a Pordenone per partecipare all’udienza di convalida fissata dal gip Monica Biasutti. Il giudice e l’avvocato d’ufficio - gli era stata nominata Marianna Corbetta - lo hanno inutilmente atteso. Dopodiché l’udienza è proseguita come da calendario. Il fermo dei carabinieri del Nucleo operativo di Sacile è stato convalidato. Per Lucchesi - a cui il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina ha contestato l’ipotesi di ricettazione aggravata dal fatto che l’uomo si trovava in libertà vigilata - è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.


L’EVASIONE
L’uomo, già sottoposto all’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri di Fontanafredda, ieri non è stato rintracciato dai carabinieri durante il controllo di routine e i parenti che gli danno ospitalità non sono stati in grado di fornire giustificazioni. La sua posizione si è ulteriormente aggravata, perché è stato denunciato per evasione. Questo comporterà una doppia richiesta di aggravamento della misura cautelare: la prima relativa all’episodio del 31 maggio e che verrà valutata dal giudice del Tribunale di Pescara che lo aveva scarcerato; la seconda verrà inoltrata dallo stesso gip Biasutti e riguarderà l’evasione.


LA VICENDA
Lucchesi ha un passato travagliato e costellato di episodi delittuosi che gli hanno ripetutamente spalancato le porte del carcere. Nel suo casellario giudiziale spiccano soprattutto furti e rapine. A inizio settimana è stato intercettato a bordo di un’Audi A4 sull’Opitergina. Transitando è stato filmato da una di quelle telecamere dotate di lettore di targhe: quella della macchina che guidava coincideva con quella dell’auto rubata a Rauscedo ed è subito scattato un alert nella sala operativa dei Carabinieri di Sacile. L’Arma ha fatto uscire tutte le sue pattuglie. Lucchesi è stato individuato a Prata, dove ha cominciata la spericolata fuga con l’Audi A4 lanciata a 150 all’ora in una strada trafficata, dove viaggiano anche molti mezzi pesanti. Grazie a un sorpasso azzardato in prossimità di una rotatoria è riuscito a guadagnare sulla distanza e a far perdere le tracce. 


IL RINTRACCIO


Erano le 13.30 e per i carabinieri di Prata, che inseguivano Lucchesi a bordo dell’utilitaria in dotazione alla Stazione, l’intervento ha comportato molti rischi, non solo per se stessi, ma anche per gli altri utenti della strada, pedoni e ciclisti compresi. Le ricerche, nel momento in cui Lucchesi è stato perso di vista, sono proseguite senza sosta in tutto il circondario, finché la macchina non è stata rintracciata verso le 15.45 a Sacile, nel parcheggio dell’Ipsia, in viale Zancanaro. È lì che Lucchesi aveva parcheggiato e si era poi allontanato, forse convinto di averla scampata. Quando è tornato a riprendersi la macchina, i carabinieri lo hanno bloccato. Si erano appostati nel parcheggio e lo hanno aspettato. L’uomo è stato denunciato anche per resistenza, in quanto non si è fermato all’alt. E gli è stata ritirata la patente di guida per aver tenuto una condotta pericolosa.

 

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Il Gazzettino