PORDENONE - Il giostraio trevigiano che il 31 maggio ha ingaggiato un inseguimento con i carabinieri di Prata, a bordo di un’Audi A4 rubata, è scomparso. Michele Lucchesi, 50 anni, giostraio uscito dal carcere di Treviso il 19 maggio scorso, era agli arresti domiciliari a Fontanafredda.
L’EVASIONE
L’uomo, già sottoposto all’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri di Fontanafredda, ieri non è stato rintracciato dai carabinieri durante il controllo di routine e i parenti che gli danno ospitalità non sono stati in grado di fornire giustificazioni. La sua posizione si è ulteriormente aggravata, perché è stato denunciato per evasione. Questo comporterà una doppia richiesta di aggravamento della misura cautelare: la prima relativa all’episodio del 31 maggio e che verrà valutata dal giudice del Tribunale di Pescara che lo aveva scarcerato; la seconda verrà inoltrata dallo stesso gip Biasutti e riguarderà l’evasione.
LA VICENDA
Lucchesi ha un passato travagliato e costellato di episodi delittuosi che gli hanno ripetutamente spalancato le porte del carcere. Nel suo casellario giudiziale spiccano soprattutto furti e rapine. A inizio settimana è stato intercettato a bordo di un’Audi A4 sull’Opitergina. Transitando è stato filmato da una di quelle telecamere dotate di lettore di targhe: quella della macchina che guidava coincideva con quella dell’auto rubata a Rauscedo ed è subito scattato un alert nella sala operativa dei Carabinieri di Sacile. L’Arma ha fatto uscire tutte le sue pattuglie. Lucchesi è stato individuato a Prata, dove ha cominciata la spericolata fuga con l’Audi A4 lanciata a 150 all’ora in una strada trafficata, dove viaggiano anche molti mezzi pesanti. Grazie a un sorpasso azzardato in prossimità di una rotatoria è riuscito a guadagnare sulla distanza e a far perdere le tracce.
IL RINTRACCIO
Erano le 13.30 e per i carabinieri di Prata, che inseguivano Lucchesi a bordo dell’utilitaria in dotazione alla Stazione, l’intervento ha comportato molti rischi, non solo per se stessi, ma anche per gli altri utenti della strada, pedoni e ciclisti compresi. Le ricerche, nel momento in cui Lucchesi è stato perso di vista, sono proseguite senza sosta in tutto il circondario, finché la macchina non è stata rintracciata verso le 15.45 a Sacile, nel parcheggio dell’Ipsia, in viale Zancanaro. È lì che Lucchesi aveva parcheggiato e si era poi allontanato, forse convinto di averla scampata. Quando è tornato a riprendersi la macchina, i carabinieri lo hanno bloccato. Si erano appostati nel parcheggio e lo hanno aspettato. L’uomo è stato denunciato anche per resistenza, in quanto non si è fermato all’alt. E gli è stata ritirata la patente di guida per aver tenuto una condotta pericolosa.