Muore la moglie, lo autorizzano ad andare al funerale e lui evade

Muore la moglie, lo autorizzano ad andare al funerale e lui evade
PORDENONE -  Tomas Floss, 54 anni, di nazionalità ceca, agli arresti domiciliari in un appartamento di Trieste, deve la sua permanenza in Italia a un processo che...

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PORDENONE -  Tomas Floss, 54 anni, di nazionalità ceca, agli arresti domiciliari in un appartamento di Trieste, deve la sua permanenza in Italia a un processo che sarà celebrato a giugno a Pordenone. Furto aggravato e uso indebito di carte di credito è l’accusa contestata. E finchè la futura sentenza non diventerà irrevocabile, le autorità austriache non potranno ottenere l’estradizione di Floss.


L’uomo ha fatto di tutto per non espiare in Austria la pena inflitta dal tribunale di Graz l’8 novembre 2017 per diversi furti. Il 10 novembre 2017, periodo in cui era ai domiciliari in seguito a tre furti commessi tra settembre e ottobre dello stesso anno, fu autorizzato ad assentarsi per partecipare al funerale della moglie. In realtà evase. Oltralpe gli restano ancora 7 mesi e 10 giorni di reclusione. Per questo è stato emesso un mandato di arresto europeo eseguito in Friuli Venezia Giulia lo scorso 3 gennaio.

La Corte d’appello di Trieste ha già dato il via libera alla consegna di Floss agli austriaci, ma l’uomo si opposto facendo ricorso in Cassazione. Dalla Suprema Corte ha incassato un “no”. La sua “residenza” triestina non è stata considerata un «radicamento reale». Poco importa se Floss ha abitato in Italia dal 1999 fino all’espulsione avvenuta nel 2003. Se ha un contratto d’affitto stipulato l’8 gennaio di quest’anno e un contratto di lavoro risalente al maggio 2017. Per la Cassazione l’uomo va consegnato agli austriaci affinchè sconti il resto della pena inflitta per i furti commessi nel distretto di Graz. Nella sentenza della Suprema Corte si evidenzia che a Floss manca il requisito della “legalità del soggiorno”, in quanto ha utilizzato la dimora italiana «addirittura come base per commettere reati all’estero», come i tre furti messi a segno il 14 settembre, il 14 e 20 novembre 2017.
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Il Gazzettino