Sostanze dopanti per bodybuilders: arrestati mamma e figlio, 65 indagati

TREVISO - Traffico internazionale di sostanze dopanti, destinate principalmente ai bodybuilders: 2 arresti (madre e figlio), 65 indagati in 34 province e 103mila euro di farmaci...

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TREVISO - Traffico internazionale di sostanze dopanti, destinate principalmente ai bodybuilders: 2 arresti (madre e figlio), 65 indagati in 34 province e 103mila euro di farmaci sotto sequestro. È il bilancio della maxi operazione conclusa ieri dai carabinieri Nas di Treviso e Agrigento che hanno dato esecuzione a due misure cautelari, richieste della Procura di Treviso, nei confronti di madre e figlio.

Dopo articolate indagini, infatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Treviso ha ritenuto i due gravemente indiziati nei reati di illecita importazione e commercializzazione sul territorio nazionale di medicinali vietati (tra cui il noto nandrolone), ma anche di somministrazione e commercializzazione di medicinali scaduti o imperfetti, falsificazione di prescrizioni mediche, esercizio abusivo della professione sanitaria e assunzione di farmaci vietati. 
A organizzare il traffico erano madre e figlio, originari di Agrigento ma residenti a Montebelluna. Lui personal trainer, 35 anni, lei, di 61, bidella in aspettativa. L'indagine è iniziata a dicembre 2019 quando i Nas si sono accorti dell'invio ricorrente di false ricette mediche "bianche" non ripetibili in numerose farmacie trevigiane. Tanto da far emergere un importante commercio illecito di ingenti quantitativi di medicinali con azione anabolizzante e stimolante e vietati dalla normativa antidoping in quanto purtroppo spesso utilizzati anche in ambito sportivo.
A marzo del 2020 i due principali indagati sono stati sorpresi mentre stavano tentando di spedire ricette per l'acquisto di prodotti farmaceutici con principi attivi a base di ormone della crescita. Durante le successive perquisizioni i carabinieri hanno sequestrato farmaci dopanti (tra cui 800 confezioni e 14.275 fiale sfuse, di cui 103 di nandrolone), prezzari, 42mila euro in contanti, pacchi pronti per essere spediti. Secondo gli inquirenti la coppia figlio gestiva un illecito commercio di prodotti farmaceutici ad azione dopante, utilizzando false ricette mediche o tramite fornitori stranieri pagati con money-transfer o con versamenti su conti correnti esteri. I prodotti venivano rivenduti soprattutto a bodybuilders in tutta Italia. I due non si limitavano a commercializzare prodotto già sul mercato ma ne fabbricavano in proprio, usando marchi inventati di cui stampavano le etichette: Medical Pharma e Dunning Labs. 
Tra i 65 indagati figurano anche i gestori di una tipografia dove venivano stampate le false ricette e le etichette adesive per i brand fake, il titolare di una farmacia e 47 acquirenti, soprattutto bodybuilders tra i 20 ed i 53 anni. Il valore dei farmaci sequestrati è di 103mila euro (1.428 confezioni e oltre 15.800 tra fiale, compresse, blister e 130 boccette di nandrolone). La collaborazione con Europol ha permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento estero, con farmaci comprati via chat e social. I Paesi interessati sono soprattutto Bulgaria, Grecia e Ucraina ma anche Irlanda e Stati Uniti com cittadini stranieri destinatari di pacchi o rimesse. Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, mamma e figlio hanno  trasferire all'estero ben 38mila euro. In cambio hanno ricevuto 31 spedizioni di farmaci, a fronte dell'invio di 281 spedizioni verso 125 clienti in tutta Italia.


 

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Il Gazzettino