Nonna coraggio fa scappare i ladri: «Andate a lavorare». Poi si sente male: «Non so come ho fatto»

PADOVA - Faccia a faccia con il ladro, a cui grida: «Fuori da casa mia, pelandroni! Andate a lavorare». E il malvivente, con il complice, scappa a gambe levate prima...

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PADOVA - Faccia a faccia con il ladro, a cui grida: «Fuori da casa mia, pelandroni! Andate a lavorare». E il malvivente, con il complice, scappa a gambe levate prima dell’arrivo dei carabinieri. È stata coraggiosa, pronta e determinata Giovanna Maretto, detta Derna, 80 anni, che mercoledì sera verso le 20 si è trovata i ladri in casa nonostante ci fosse l’allarme inserito. In quel momento l’anziana era da sola in casa.


«Avevo la televisione accesa per ascoltare il rosario delle 20 ed ero andata a scaldarmi qualcosa da mangiare nel cucinino, quando è scattato l’allarme – racconta Derna -. Allora sono venuta qui in soggiorno per capire come mai era scattato l’allarme e mi vedo di là della porta a vetro questo qua e gli ho urlato: «Cosa fai qua? Fuori da casa mia! Vai a lavorare pelandrone invece di rubare da me che non ho neanche i soldi per comprarmi da mangiare». Lui era in piedi, fermo, che mi guardava. La camera dove era entrato con il complice era al buio, ma avevano aperto la porta che conduce al piano di sopra e avevano acceso la luce per poter vedere. Ricordo solo la sua espressione di stupore perché credo non si aspettasse che in casa ci fosse qualcuno. Era a viso scoperto e portava in testa un berrettino di lana, ed era tutto scuro. Non ricordo altro del suo volto perchè era buio, avevo paura e ho in mente solo un’immagine sfuocata e confusa. Poi gli ho detto ancora: «Adesso chiamo i carabinieri! Vai via perché prendo una pistola e ti sparo!».

FACCIA A FACCIA
Derna si è appoggiata con la schiena alla porta a vetri e ha preso il telefono e ha chiamato il 112. «Venite subito! Ho i ladri in casa e sono da sola – racconta ancora l’anziana -. Fate presto! Poi ho urlato al ladro che era ancora in piedi, fermo, di là della porta: «Tra due minuti arrivano i carabinieri». Finché gli urlavo di andare via lui mi guardava ma poi si è girato a parlare con il complice che intanto stava rovistando in camera. E ho sentito che gli ha detto: «Spegni l’allarme! Questa ha chiamato i carabinieri». Nella confusione di quei momenti mi pare di ricordare che parlava in dialetto, senza accento straniero. Intanto io ho gridato «Emanuele, Emanuele, vieni qua, presto!», e chiamavo il mio vicino, ma loro devono aver pensato che in casa ci fosse qualcun altro. Non hanno trovato nulla perché non ho né soldi né oro o gioielli. Hanno tolto anche la foto di mio nipote che è appesa al muro in camera, convinti che dietro ci fosse la cassaforte». 

FIGLIO 

Per entrare in casa i ladri hanno forzato l’infisso della controfinestra e poi sollevato la persiana, bloccandola con due mollette. Hanno spaccato il vetro della finestra ed è scattato l’allarme. Il figlio della donna ha subito sostituito la finestra rovinata utilizzandone una presa dal piano di sopra e ha raccolto tutti i vetri che erano finiti ovunque nella camera. «Mio figlio è rimasto qui a sistemare fino a mezzanotte e mezza – dice Derna -. Se non c’era l’allarme quelli mi uccidevano». A 80 anni, Derna è una nonna in gambissima, nonostante i tanti problemi di salute ha reagito con freddezza e ha fatto scappare i ladri. «In quei momenti ho avuto tanto sangue freddo e li ho affrontati, non so nemmeno io come. Dopo finché mio figlio metteva a posto la finestra, ho sentito una stanchezza e ho iniziato a sudare, e poi mal di stomaco: era la paura di quello che era appena accaduto. E mi chiedo dove ho trovato quella forza e la prontezza di riflessi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino