Impiegata scomparsa, Anna e il giallo di quei 15 minuti /Video

CITTADELLA - Non c'è anima viva alle 13,30 in via Ca' Onorai nell'omonima frazione a nord di Cittadella. A quell'ora, nove giorni fa, la signora Anna Fasol...

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CITTADELLA - Non c'è anima viva alle 13,30 in via Ca' Onorai nell'omonima frazione a nord di Cittadella. A quell'ora, nove giorni fa, la signora Anna Fasol ha lasciato la sua abitazione diretta come sempre nell'azienda di Tombolo che commercializza bestiame, dove lavora come impiegata amministrativa. Nell'azienda però non è mai giunta. Aveva un appuntamento in banca alle 14 e non vedendola arrivare i proprietari hanno chiamato al telefono il marito Enzo Simonetto. Il cellulare della cinquantanovenne risultava spento e così è rimasto da quel frangente. I tabulati acquisiti dai carabinieri ai quali è stata sporta denuncia, rilevano il telefonino agganciare da ultime le celle di Cittadella. Poi basta. Inattivato e inattivo. Zero contatti, in primis con la figlia Maria Laura Simonetto, medico che lavora come ricercatrice negli Stati Uniti, rientrata precipitosamente in Italia mercoledì scorso. Proprio con la figlia unica, la signora si sentiva giornalmente. Anche questo importante contatto è terminato lunedì 30 luglio. 


IL TRAGITTO
Proviamo a ripercorrere il potenziale tragitto fatto in auto dalla donna, una Mercedes Classe A, ritrovata dal marito alcune ore dopo l'allontanamento, nel parcheggio antistante la stazione ferroviaria. C'è un lasso di tempo di trenta minuti. Dall'orario di uscita appunto le 13,30 fino alle 14 quando, seppur in modo non chiarissimo, una figura femminile viene ripresa nel parcheggio della telecamera a 360 gradi del Comune. Poi in modo molto meno definito rispetto alla prima, sulla banchina del primo binario della stazione. Quello della linea Padova-Bassano del Grappa. Ma andiamo con ordine. Era caldo quel 30 luglio, come ieri. Ipotizzando il tragitto più breve da Ca' Onorai a Tombolo, l'auto arriva allo stop di via Ca' Onorai, svolta a sinistra e poi subito a destra in via Sant'Antonio. Poi la svolta a sinistra in viale dell'Artigianato. Lo si percorre per diverse centinaia di metri lasciandosi ai lati Euronics e IperLando. Si arriva alla grande rotonda sulla 53 Postumia: via Niccolò Copernico. La direzione non può che essere sud. Si imbocca la via che porta alla rotonda di via Nova e da qui alla successiva grande rotonda dove sempre via Nova incrocia via Mejaniga. Siamo ancora a Cittadella. Poche centinaia di metri ad ovest si entra a Galliera Veneta. Si continua verso sud, sottopassaggio, ed è all'incrocio-rotonda di via Nova con la Provinciale 52, che la signora avrebbe dovuto girare a sinistra verso Tombolo dove in via Vittorio Veneto c'è l'azienda. Prosegue invece lungo la direzione opposta, verso destra, affronta una piccola rotonda e giunge in via Sanmartinara. Lungo rettilineo, poi il sottopassaggio e dopo un'altra piccola rotonda quella dietro l'ospedale, è in Borgo Musiletto. Svolta a sinistra nella stretta via 2 Giugno, altra piccola rotonda, sinistra e poi destra e la macchina arriva di fronte alla stazione ferroviaria e si ferma in uno dei parcheggi. La signora entra in stazione. 
 


IL TEMPO E LE TELECAMERE

Se non si trova traffico, il percorso di 5,5 chilometri si percorre tranquillamente in 15 minuti. Anna Fasol viene inquadrata da una telecamera della stazione alle 14. È l'ultima volta che viene vista. Dalle 13.30, orario in cui esce di casa alle 14, ci sono trenta minuti. Se per arrivare in stazione ci ha impiegato un quarto d'ora, l'impiegata cosa ha fatto nei restanti quindici minuti? Il mistero rimane. Non si sa se Anna Fasol sia salita su un treno. Dal tabellone delle partenze ci sono la corsa delle 14,01 al binario 1 per Padova, che però è sospesa dall'8 giugno all'8 settembre. Idem quella con lo stesso orario per Bassano del Grappa. Alle 14,21, binario 3, c'è il regionale per Vicenza. Arriva puntuale anche ieri. Alle 14,39, binario 2, c'è il regionale per Treviso. C'è un bus sostitutivo per un'altra destinazione che si ferma all'imbocco del viale della Stazione. Le due telecamere al binario 1 coprono lo spazio sotto la pensilina. Possono essere tranquillamente eluse. Si può quindi prendere il sottopassaggio e raggiungere gli altri binari non coperti da videosorveglianza. Un po' più difficile, ma assolutamente non impossibile, eludere la telecamera comunale e salire su un'auto. Ovviamente è un'ipotesi, una ricostruzione.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino