Gruppo Hera, ricavi in aumento e l'utile s'impenna a +11%

Gruppo Hera, ricavi in aumento e l'utile s'impenna a +11%
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PADOVA - Il gruppo Hera, la multiservizi con sede a Bologna che opera in 265 comuni di dieci province italiane tra cui Padova e Trieste, ha realizzato, nei primi sei mesi dell’anno, un incremento dei ricavi (+6,1%), pari a 2,21 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo 2014, un mol di 459,1 milioni (+2,5%), un utile netto d'esercizio pari a 115,4 milioni (+10,2%) e un utile netto per gli azionisti a 107,3 milioni, in crescita dell'11,4% sul semestre di riferimento.




«Numeri ancora una volta positivi - sottolinea il presidente esecutivo di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano - Mostrano come il gruppo sia stato in grado di fornire agli azionisti una solida risposta in termini di risultati economici e patrimoniali, maggiormente apprezzabili alla luce di un quadro tuttora caratterizzato da instabilità». A questo buon andamento - si legge in una nota del gruppo - hanno contribuito le politiche di efficientamento e le attività di integrazione, in linea con le previsioni del piano industriale.



Nel semestre gennaio-giugno gli investimenti lordi sono ammontati a 144,8 milioni indirizzati principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture. Di questi, circa 60 milioni sono stati destinati al ciclo idrico integrato e 32,2 milioni all'area gas.

A fine giugno la posizione finanziaria si attestava a 2.655 milioni, in linea rispetto ai 2.640 milioni al 31 dicembre 2014 ed in miglioramento rispetto al dato del primo semestre 2014 (2.730 milioni), grazie ai positivi flussi finanziari generati dalla gestione che hanno consentito di coprire integralmente il pagamento a giugno dei dividendi per 142,4 milioni, con un dividendo per azione pari 9 centesimi, e gli effetti dell'operazione di integrazione di Amga Udine.



Soprattutto nel secondo trimestre i risultati ottenuti da Hera «sono soddisfacenti e quello delle attività commerciali energy è particolarmente apprezzabile, in quanto supera le aspettative collegate alla sola maggiore domanda dovuta a temperature più rigide rispetto all'esercizio precedente, in un contesto di sempre maggiore competizione - ha spiegato l'amministratore delegato Stefano Venier - In ulteriore crescita anche l'andamento delle attività regolate, dovuto principalmente ad un'efficace azione di contenimento dei costi che ha anche consentito una sostanziale tenuta delle attività nel settore ambiente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino