Alpini in prima linea, in un anno donati 2 milioni di ore e 7 milioni di euro

Alpini in prima linea, in un anno donati 2 milioni di ore e 7 milioni di euro
«Onoriamo i morti aiutando i vivi». La pronunciò, questa esortazione, un presidente nazionale dell'Ana di grande prestigio, Leonardo Caprioli, che non...

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«Onoriamo i morti aiutando i vivi». La pronunciò, questa esortazione, un presidente nazionale dell'Ana di grande prestigio, Leonardo Caprioli, che non è più fra noi. Quel motto peraltro resiste. Non diversamente si possono leggere i numeri del Libro Verde della solidarietà 2016 pubblicato proprio in occasione dell'Adunata nazionale del Piave (Treviso 12-14 maggio). Numeri che non sono aridi, perché nascono dal lavoro e dell'impegno personale. È in quest'ottica che si deve leggere il bilancio, come avvertito dal presidente nazionale dell'Ana Sebastiano Favero, che evidenzia l'anima dell'associazione «fatta di solidarietà verso il prossimo».


Nel 2016 gli alpini hanno prestato gratuitamente 2.281.416 ore di lavoro e hanno raccolto e donato 6.979.286,06 euro. Nei confronti di chi, poi, questa solidarietà è stata dimostrata, è presto detto: innanzitutto le comunità locali e gli enti benefici, quindi gli Alpini in armi, gli anziani, le manifestazioni patriottiche, le missioni, le parrocchie, scuole e giovani, lo sport, e i terremotati del Centro Italia, per i quali l'azione solidale delle Penne Nere è ancora in atto con i noti tre progetti di ricostruzione. Nel dettaglio, si constata che la sezione con i numeri più alti è quella di Bergamo, a seguire, la sezione di Trento e quella di Brescia. Nel Triveneto, dopo Trento e Verona spiccano Treviso, Bassano del Grappa, Udine e Pordenone.
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Il Gazzettino