Alpini, l'Ana compie 102 anni. Il presidente Favero: «Torni la leva obbligatoria, volontariato da preservare»

Immagine da un recente raduno degli alpini triveneti a Vittorio Veneto
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BASSANO - L’Associazione Nazionale Alpini compie oggi, 8 luglio 2021, 102 anni. Fu fondata a Milano nel 1919. Il presidente nazionale, Sebastiano Favero, espressione della sezione bassanese, l’Ana Montegrappa, che riunisce 66 gruppi nel territorio bassanese e trevigiano, abbracciando, fin dalla cima, i versanti sud ed ovest del massiccio del Monte Grappa, riassume lo stato di salute e di attività della storica associazione.

«L'Ana si è trovata alle prese con le difficoltà create dalla pandemia a livello mondiale, che hanno colpito tanto duramente anche il nostro Paese. Ma, ancora una volta, in un frangente d’emergenza gli alpini hanno dato prova di aver conservato intatta, semmai potenziandola in metodologie di intervento, la capacità di mettersi al servizio della loro gente. L’ospedale da campo allestito in una sola settimana negli spazi della Fiera di Bergamo è assurto ad esempio mondiale di abnegazione ed efficienza ed anche oggi che la sua utilità diretta si è fortunatamente esaurita, ha continuato a garantire benefici per la comunità, poiché le sue preziose attrezzature sono state donate alle realtà sanitarie territoriali, alle residenze per anziani e alla Croce Rossa - scrive Favero -. Continua intanto incessante anche l’opera di assistenza nei centri vaccinali, coordinati a livello nazionale da un alpino, il gen. Figliuolo, come non si arresta la serie di interventi per realizzare strutture per la gente colpita dal sisma nel Centro Italia».

«Gli anni passano, inesorabili, e purtroppo mandano avanti molte penne nere, ma l’Ana si pone sempre come punto di riferimento irrinunciabile in qualunque settore del volontariato. Una capacità unica di operare, nel solco delle tradizioni e della difesa dei valori così eroicamente plasmati in oltre un secolo di storia. Una risorsa preziosa per la Patria che, lo ribadiamo con forza, dovrebbe proprio puntare su questi valori, tornando ad istituire un servizio obbligatorio per i giovani, in forme e modalità condivise, basato sul grande bagaglio di esperienze di questa superba associazione. Per non rischiare di disperdere un eccezionale patrimonio di tradizioni ed operosità, costruito sul sacrificio di centinaia di migliaia di penne nere» conclude il presidente nazionale.

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Il Gazzettino