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«Ora deve passare un unico messaggio: acqua non ce n’è, è il momento di stare attenti all’uso che se ne fa che deve essere responsabile e parsimonioso. Chi è rimasto senz’acqua in questi giorni sa cosa vuole dire. Poi, finita questa emergenza, ci sarà il tempo per parlare di tutto e di capire quali interventi strutturali fare e sarà fatto il check up di tutto, faremo il punto quali siano gli interventi strutturali da fare. Perché l’ho detto anche al Bim: quello che sta accadendo in questi giorni, non deve più succedere». Il tono della voce del sindaco di Alpago Alberto Peterle è teso e la preoccupazione si percepisce chiaramente anche se mediata dal telefono: l’acquedotto del Caotes con cui si approvvigionano Farra e Puos non basta; insufficiente anche il Venal per le frazioni di Pieve, Sitran, Tignes e zona Paludi. «Il nostro Comune conta 6.800 abitanti e dobbiamo capire se andiamo verso il razionamento – che però deve essere omogeneo per tutti perché non ci sono cittadini di serie A e di serie B - o se riusciamo a mantenere dei livelli di servizio minimo in maniera stabile. E Bim sta valutando se chiudere l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne per gestire meglio le risorse a disposizione».
LE DOCCE
La misura di quanto profonda sia l’emergenza si comprende dal promemoria che il primo cittadino fa ai propri amministrati: «Ricordiamo la possibilità di fare la doccia ai campi di Pieve dalle 8 alle 20 e di ritirare acqua potabile presso le cisterne posizionate alla ex-latteria di Farra». Anche ieri le autobotti del Bim e dei Vigli del Fuoco hanno percorso le strade del Comune per rifornire le vasche di Pianture, Buscole e ai Piai di Farra; anche ieri si sono susseguite le riunioni con il Bim e con il Coc. «Al momento moltissime utenze di Puos e Farra sono senza acqua – ha detto ancora il sindaco - siamo in costante contatto con i tecnici di Bim Gsp che sono al lavoro e che al momento non sanno dare tempi per tornare alla normalità. Stanno continuando i rifornimenti delle vasche con le autobotti; la mancanza di precipitazioni ha causato il dimezzamento delle normali portate delle sorgenti».
«MANCA PROGRAMMAZIONE»
Su quanto sta accadendo prendono posizione anche i consiglieri di minoranza Massimo Bortoluzzi e Attilio Bortoluzzi individuando nella mancanza di programmazione la colpa: «Prima Farra, adesso anche Puos: in Alpago l’emergenza idrica non conosce fine. Da questa mattina (ieri ndr) anzi si è allargata, includendo altre decine e decine di utenze. Rubinetti a secco, autobotti chiamate agli straordinari. Perché è alzarsi la mattina e scoprire che non c’è acqua per una doccia, per cucinare, o più semplicemente per tirare lo sciacquone non fa certo cominciare bene la giornata. La mancanza d’acqua è un disservizio che non vorremmo mai provare». Una situazione che i due consiglieri faranno diventare un’interrogazione consiliare: «Non basta l’impegno del sindaco a cercare di risolvere il problema. Lo ringraziamo per quanto sta facendo in queste ore, adoperandosi per limitare il disservizio e ripristinare la normale erogazione idrica, ma forse poteva agire diversamente con i preavvisi, praticamente inesistenti. Togliere l’acqua di notte per agevolare il riempimento dei vasconi di accumulo aiuterebbe ad avere un servizio regolare durante il giorno».
Il Gazzettino