Il lupo ora attacca di giorno: sbranati 5 agnelli e 7 pecore

Sebastiano Fullin l'allevatore alpagoto che si è ritrovato le pecore sbranate dal lupo
ALPAGO - «Un attacco alla luce del giorno, fatto per uccidere e non solo per sfamarsi. Una cosa del genere non avrei mai pensato di vederla». A parlare è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ALPAGO - «Un attacco alla luce del giorno, fatto per uccidere e non solo per sfamarsi. Una cosa del genere non avrei mai pensato di vederla». A parlare è Sebastiano Fullin, allevatore alpagoto che ieri mattina, al rientro nella stalla a Cornei, si è trovato davanti agli occhi 12 dei suoi animali morti o agonizzanti a seguito di una predazione dei lupi. «Ho perso 7 pecore, tutte gravide, e 5 agnelli. È accaduto tutto velocemente dopo le 8 del mattino. Per di più nel pascolo accanto alla stalla, vicino alla strada principale e alle case del paese. Ciò che ha colpito sia me, sia la polizia provinciale, è che i lupi hanno attaccato per uccidere e non per mangiare. Non è stato un attacco mosso solo dalla fame, è stato un attacco da far west, come fosse una specie di gioco. Su 12 animali, hanno disossato solo 2 pecore nella parte posteriore, gli altri li hanno feriti mortalmente aprendoli sul collo e sulla pancia, senza però mangiarli». 

LO SCONFORTO
Fullin racconta di aver lasciato il pascolo prima delle 8 e tutto era a posto. Poi è tornato alla 9 trovandosi di fronte una scena avvilente e del tutto inattesa. Come testimoniano le foto da lui stesso scattate, sul prato erano riversi pecore e agnelli agonizzanti. Alcune riuscivano a camminare, seppur barcollanti, nonostante le profonde ferite aperte. «Un attacco alla luce del sole era inimmaginabile. Purtroppo queste predazioni non sono una novità, ma finora erano sempre avvenute di notte, o al massimo di sera o prestissimo la mattina. È chiaro che i lupi hanno sempre meno paura e questo è molto preoccupante. Ormai attaccano con la luce del sole, di giorno e vicino alle case. È da tempo che noi allevatori segnaliamo il problema. Spero che si prendano provvedimenti prima che ci scappi il morto». Fullin spiega che per proteggere le greggi durante la notte, quando gli animali sono radunati, si è dotato di reti elettrificate. D’inverno proteggerli è più facile, le cose cambiano con l’arrivo della bella stagione quando si comincia a farli pascolare. Se poi i lupi iniziano a predare di giorno il problema è pesante: «Dovrei realizzare 90 chilometri di recinto con rete elettrosaldata alta 2 metri è inconcepibile, cambio lavoro. Certo è che se si va avanti così, per ottobre i miei animali saranno tutti uccisi».
L’ALLEVATORE

Sebastiano Fullin è un allevatore di professione che alleva 230 capi. «Numero in calo per i lupi. Ieri erano 242», dice sconsolato. E poi aggiunge: «Ho 35 anni, sono giovane e ho la forza di non scoraggiarmi anche se questo è stato un duro colpo. Però il momento è tutt’altro che facile visto che c’è anche l’emergenza Coronavirus e non abbiamo più la possibilità di vendere le nostre carni al mondo della ristorazione che si è dovuto fermare». 
Andrea Ciprian  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino