TREVISO - «Le stime dicono che l’80% dei docenti dichiarati inidonei all’insegnamento hanno sviluppato patologie psichiatriche, nella stragrande maggioranza di...
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Nell’incontro organizzato ieri pomeriggio dalla Gilda degli insegnanti nell’aula magna del liceo Da Vinci ha fatto il punto della situazione. In platea c’era anche Giuseppe Falsone, il prof di matematica delle medie di Paese che poco prima di Natale è stato preso a spintoni e ceffoni dal padre di un alunno. «Il ministero dell’Economia ha i dati relativi alle dichiarazioni di inidoneità all’insegnamento. Ma non li ha mai diffusi, a differenza di altri paesi europei – mette in chiaro il medico – con questi si potrebbe riconoscere ufficialmente che le malattie professionali degli insegnanti sono di tipo psichiatrico. Abbiamo provato a chiederli. Ci hanno sempre risposto picche. Perché a quel punto dovrebbe avviare azioni di prevenzione. Cosa che al momento non esiste. Siamo all’anno zero. Su questo fronte non è mai stato investito un solo euro».
Non mancano i paradossi. «Ad oggi in Italia le uniche patologie professionali riconosciute agli insegnanti sono la raucedine, la laringite e la disfonia – sottolinea Lodolo D’Oria – ma uno studio del 2012 ha evidenziato che queste malattie incidono per un quinto rispetto alle patologie psichiatriche. Su cinque insegnanti che passano per il collegio medico di verifica, quattro escono con diagnosi di tipo psichiatrico. Queste, però, non vengono riconosciute. A differenza della raucedine. Se non è un paradosso».
Il 90% delle diagnosti psichiatriche in questione, dicono sempre le stime, sono di tipo ansioso-depressivo.
Il Gazzettino