Alessandro Benetton: «Non investirei in allevamenti di grilli». Autonomia? «L'Italia è già piccola»

Olimpiadi Milano-Cortina 2026: "I ritardi sono evidenti ma concentriamoci sulle cose da fare"

Alessandro Benetton
TREVISO - Rispondendo oggi, a margine di un evento tenutosi a Treviso, ad una domanda sui modelli di alimentazione alternativi, come le farine di insetto recentemente...

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TREVISO - Rispondendo oggi, a margine di un evento tenutosi a Treviso, ad una domanda sui modelli di alimentazione alternativi, come le farine di insetto recentemente salite ad una (molto controversa) ribalta, Alessandro Benetton, presidente di Edizione Holding e di 21 Invest, Sgr già più volte protagonista nel mondo del food, ha detto di «vedere con una certa fatica, per età e generazione, questo argomento. Non investirei - ha aggiunto - su allevamenti di grilli». «Credo nei prodotti naturali, siamo quello che mangiamo - ha aggiunto - e penso che questa cultura di un'economia del cibo anche molto locale sia una buona direzione. Ma esiste innovazione in tutti i settori e secondo me - ha concluso Benetton - sarebbe altrettanto sbagliato chiudere le porte». 

«Olimpiadi in ritardo»

A proposito delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026, «è evidentissimo che ci sono dei ritardi ma ci conviene concentrarci su tutto quello che va fatto piuttosto che su ciò che non è stato fatto e guardare alle con ottimismo perché questa vetrina per il paese può essere fondamentale - ha detto Alessandro Benetton - Penso che il lavoro che avevamo fatto per i mondiali di sci abbia dimostrato che esiste una compatibilità tra sostenibilità ecologica e ambientale, sostenibilità sociale e sostenibilità economica. Si era dimostrato possibile - ha concluso - e mi auguro che questo effetto continui e venga sfruttata l'opportunità delle Olimpiadi». 

«L'autonomia? L'Italia è già piccola»

- «Io penso che l'Italia sia già piccola, per definizione generazionalmente penso all'Europa - ha detto ancora Benetton - È chiaro che tante volte ci possano essere degli aspetti particolari ma io, da imprenditore, guardo all'allargamento dei confini, non alla restrizione. Allo stesso tempo mi rendo conto che ci sono tanti temi che richiedono una peculiarità e delle focalizzazioni locali che porterebbero a dirci che le cose più piccole o più circoscritte possano essere gestite con più facilità. Dobbiamo avere il buon senso per sapere come queste due cose vadano viste come opportunità e non come ragione di divisione». 

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Il Gazzettino