Emergenza alcol: il 40% dei ragazzi si ubriaca già a 15 anni

Emergenza alcol: il 40% dei ragazzi si ubriaca già a 15 anni
PADOVA - Nella provincia di Padova più del 50% dei giovani tra i 18 e i 24 anni consuma abitualmente alcol. La statistica scende di una decina di punti percentuali se si...

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PADOVA - Nella provincia di Padova più del 50% dei giovani tra i 18 e i 24 anni consuma abitualmente alcol. La statistica scende di una decina di punti percentuali se si sale di età, ma rimane comunque alta. Se l'Italia è infatti il terzo paese d'Europa per numero di ragazzi quindicenni che fa uso di alcol, la media della provincia di Padova è persino superiore al dato nazionale. Quasi il 40% dei quindicenni residenti tra la città e la provincia consuma alcol in modalità binge (quella che una volta si chiamava sbronza etilica) e ha così mosso i primi passi verso una dipendenza da sostanze.

 
LE STATISTICHE«Aspetto altrettanto curioso e in un certo senso sconcertante nella sua evidenza statistica spiega il direttore generale dell'Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta, nell'aprire i lavori dell'incontro sulle dipendenze da alcol e da stupefacenti nel mondo giovanile, di scena ieri all'Auditorium del San Gaetano - è che il profilo del giovane consumatore di alcol nella nostra provincia non risponde allo stereotipo classico dell'individuo borderline, allo sbando, vittima di difficoltà economiche o di marginalizzazione sociale. Tra i giovani che bevono al punto da rischiare lo sviluppo di una dipendenza troviamo anche ragazzi laureati, di buona estrazione sociale e con nessuna difficoltà economica, segno che neanche le agenzie tradizionali come scuola e famiglia riescono da sole a contenere un fenomeno che ha mutato i suoi connotati tradizionali». 
LE BIONDE E LA DROGAE le cose non migliorano se dal bere fuori misura si passa al fumo. Con le bionde si cominciain età adolescenziale: quasi due giovani su cinque aprono abitualmente un pacchetto di sigarette già all'età di 14-15 anni. Fino ai 25 anni, invece, è fumatore abituale un giovane su tre, mentre dai 25 anni in su il ricorso al fumo di sigaretta diminuisce al crescere dell'età anagrafica. Più aleatorie e difficili da inquadrare, invece, le stime che riguardano il consumo giovanile di sostanze stupefacenti. «Quel che è certo è che anche in questo caso si registra una crescita capace di attraversare l'intera stratificazione sociale: dal giovane ospitato in comunità allo studente universitario di buona famiglia ha concluso Scibetta, citando i risultati del Profilo di Salute dell'Ulss 6, l'ultima fotografia organica dello stato dell'arte all'interno della neonate (e più estesa) Ulss in Veneto - Sono cambiate le sostanze consumate, certo, con le droghe tradizionali che hanno ceduto fette di mercato alle nuove droghe sintetiche e prestazionali, anche se sostanze come l'eroina non sono mai del tutto scomparse dal consumo giovanile in generale e da quello nella nostra città in particolare. È certo cambiata la sociologia del consumo, dai luoghi dello spaccio al processo incrementale che dalla condizione di esclusione sociale conduce, aumentando via via di probabilità, alla dipendenza da sostanze stupefacenti». 

PREVENZIONEComportamenti che hanno spinto la Prefettura e l'Ufficio scolastico territoriale a rinnovare il tavolo contro le dipendenze aperto negli anni scorsi per sensibilizzare sul problema. Dato che anche i numeri del Serd sottolineano come siano in aumento i più svariati tipi di assuefazioni. In tutto il 2017 infatti si sono rivolte al Serd 4.687 persone: 2.835 di loro affette da problemi di tossicodipendenza, 1.299 per l'alcol, 293 schiave del gioco d'azzardo e 260 tabagisti cronici. «Nel nostro paese alcune cose vanno di moda ciclicamente e per un po' ci siamo concentrati solo sul problema del bullismo, dimenticando la tossicodipendenza e l'Aids ha aggiunto il prefetto renato Franceschelli - Dobbiamo fare rete per rivolgerci ai giovani». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino