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CORTINA Salire al palazzo delle Poste di Cortina, verso sala cultura, uffici comunali, commissariato di polizia, è un’impresa, per una persona su una carrozzina. Comperare il giornale è difficile, se per entrare in libreria si debbono scendere diversi scalini. Bere un aperitivo al bar di un hotel del centro può essere complesso, malgrado la disponibilità dei proprietari. Lo hanno sperimentato di persona albergatori, commercianti, operatori turistici ampezzani che hanno partecipato al corso “Le sfide per la cultura della inclusività”, sui temi della accessibilità, nello sviluppo di competenze per gli operatori economici, che si è sviluppato in due giornate.
SUL TERRITORIO Giovedì lezioni in aula; ieri mattina l’esperienza sul territorio.
VERSO LE PARALIMPIADI Nell’avvicinamento alle Paralimpiadi Milano Cortina 2026, con uno sforzo focalizzato al prima, ma soprattutto a dopo questo grande evento, formuliamo proposte culturali e professionali sulla inclusività». Elena Galli, con l’associazione “Cortina senza confini” ha vissuto questa sfida: «È una bellissima esperienza, che sto vivendo in prima persona, soprattutto, per trasmetterla a tutti, al pubblico, al privato, alle associazioni di categoria, in particolare a chi dovrà ospitare le persone, che possano vivere un turismo facile». I partecipanti, guidati da Roberto Vitali, hanno verificato le difficoltà che si manifestano in una semplice passeggiata: «Ci sono tanti ostacoli, impedimenti, anche i più banali – conferma Galli – è un momento per tutti, per capire ciò che incontrano le persone, non soltanto chi ha una disabilità». I gradini, le rampe, le barriere sono fisiche, strutturali, ma ce ne sono anche di culturali: «Dobbiamo riuscire a far superare questa barriera culturale. “Cortina senza confini” è nata proprio per sensibilizzare ad accogliere qualsiasi persona, con ogni diversità, con le sue specificità».
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