Bollette da capogiro, albergatori choccati: «Cifre raddoppiate, difficile tenere aperto»

L'hotel alla Posta ad Alleghe
BELLUNO - Bollette da capogiro, recapitate proprio in questi giorni, stanno facendo drizzare i capelli agli albergatori. Cifre raddoppiate, se non di più, rispetto allo...

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BELLUNO - Bollette da capogiro, recapitate proprio in questi giorni, stanno facendo drizzare i capelli agli albergatori. Cifre raddoppiate, se non di più, rispetto allo stesso periodo pre-Covid del 2019. «Il contraccolpo è forte - afferma Sergio Pra, titolare di due attività ad Alleghe -. L'auspicio è che sia estemporaneo e non definitivo, altrimenti sarò costretto ad aprire solo sulla base di consistenti prenotazioni. E a tener chiuso negli altri periodi». Un'opzione tutt'altro che positiva, questa al vaglio di molti altri colleghi di Pra, che avrebbe ricadute sull'occupazione e anche sui servizi offerti al territorio.

PRESA DI POSIZIONE

«Un disastro», dice senza mezzi termini Pra. Ed entra nel dettaglio: «La mia famiglia è proprietaria degli alberghi Europa e Posta e nelle bollette dell'energia elettrica abbiamo registrato valori quasi doppi rispetto al solito. È vero che in autunno abbiamo fatto dei lavori di ristrutturazione e quindi il consumo è aumentato, ma le cifre che ci sono state attribuite comunque vanno oltre questo incremento di utilizzo. Sinceramente spero si sia di fronte a un evento eccezionale destinato a rientrare nella norma quanto prima altrimenti dovrò fare un serio ragionamento sulla razionalizzazione dei costi. Che per noi, sostanzialmente, significa tener chiuso nei momenti di stanca. Non più, come ora, gli alberghi aperti, pronti all'accoglienza anche dell'ultimo minuto e ad offrire un servizio di bar e pasticceria ai residenti e ai passanti. Se questa tassazione verrà confermata dovrò mio malgrado valutare l'opzione di aprire solo nei periodi di picco stagionale con una base consolidata di prenotazioni».

«SENZA PAROLE

«Non ho parole - afferma Milos De Toni che con la famiglia è titolare degli alberghi Coldai e Montanina di Alleghe - Mi vien male solo a pensare che la situazione si possa consolidare su questa linea: sarebbe assolutamente insostenibile e ci obbligherebbe a dover prendere delle decisioni drastiche. Stiamo parlando di bollette dell'energia all'incirca il doppio di quanto siamo abituati a pagare. E quel che è peggio è che al momento non c'è una soluzione e quindi ci tocca bonificare. Alla luce di una stagione invernale moscia che di certo non ci aiuterà a far fronte alle ingenti uscite. Ma non è finita qua: attendo ora le bollette delle altre utenze e le fatture dei fornitori, anche quest'ultime destinate ad aumentare».

IL SALASSO

«Le bollette di energia e gas non mi sono ancora arrivate, sono stranamente in ritardo, ma prevedo un salasso bello grosso - sottolinea Tarcisio Fiori, titolare dell'albergo Fiori e dell'omonima pasticceria di San Vito di Cadore -. Temo di dover sborsare anche più del doppio: se di gas pago abitualmente circa 4mila euro al mese, penso che la cifra raggiungerà quasi i 10mila euro. E chiaramente non è la stessa cosa». «Il problema - aggiunge Fiori - è che noi le tariffe invernali dell'albergo le abbiamo elaborate la scorsa primavera non tenendo conto di questo incremento così forte dei costi. Ma anche avendolo saputo non avremmo certo potuto alzarle in maniera spropositata: per correttezza nei confronti dei clienti e anche perché sono sempre loro, in quanto cittadini italiani normali, che già devono far fronte all'innalzamento dei prezzi di qualsiasi cosa, dalla spesa in su. E se anche protestassimo, come categoria, cosa riusciremmo a ottenere? Non ci resta che pagare e incrociare le dita che questo caro bollette venga interrotto sul nascere».

IL RAFFRONTO

Volendo dare qualche numero, c'è chi nel bimestre novembre-dicembre 2019 per l'energia elettrica utilizzata in due attività ha pagato 3.045 euro. Nello stesso periodo del 2021 - ignorando il 2020 stagione stoppata dal lock-down Covid - la somma è salita a 5.591 euro. «Questo è l'esempio pratico di un nostro associato - spiega Walter De Cassan, presidente provinciale di Federalberghi - ma che è perfettamente trasferibile a qualsiasi altro albergatore. Stiamo parlando di incrementi altissimi nei confronti dei quali la nostra associazione ha preso posizione fin da subito presso il Governo». «Quell'esecutivo - è opinione comune degli albergatori - che con una mano pare dare, come ad esempio i contributi Covid-19 assegnati ai titolari di impianti di risalita, e con l'altra togliere».
 

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Il Gazzettino