Sci sulle Dolomiti, gli albergatori: «A rischio mezzo milione di turisti»

Sci sulle Dolomiti, gli albergatori: «A rischio mezzo milione di turisti»
BELLUNO - A rischio mezzo milione di turisti dall'estero. La stagione invernale sulle Dolomiti è tutt'altro che salva e il settore alberghiero si dice preoccupato....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BELLUNO - A rischio mezzo milione di turisti dall'estero. La stagione invernale sulle Dolomiti è tutt'altro che salva e il settore alberghiero si dice preoccupato. Le prenotazioni, in realtà, ci sono. A Cortina d'Ampezzo gli alberghi sono pieni al 60%: si tratta per la maggior parte di italiani che hanno già bloccato un posto per Natale e Capodanno. Ma si potrà viaggiare? E chi arriverà da paesi europei come dovrà comportarsi? La situazione epidemiologica fuori dall'Italia, infatti, non è per nulla rassicurante e alcuni governi hanno già preannunciato lockdown locali. A questi problemi, se ne aggiunge un altro: i lavoratori stagionali che arrivano dall'Est Europa e che potrebbero rimanere bloccati nel loro paese. 


IL PASSATO

«Nei primi quattro mesi del 2019 (quindi nel periodo pre-covid, ndr) sottolinea Walter De Cassan, presidente Federalberghi Belluno-Dolomiti abbiamo avuto un milione di presenze: mezzo milione di turisti italiani e mezzo milione di stranieri. Anzi, forse qualcosa di più di stranieri. Ma quest'anno il problema sarà legato soprattutto a quest'ultimi nonostante le cautele e le precauzioni che abbiamo già adottato».


IL PRESENTE

A preoccupare è il mercato estero, più che quello italiano, e nemmeno tutto. Il blocco dell'Austria, ad esempio, non inciderà così pesantemente sulle Dolomiti dato che in un anno, di solito, arriva più o meno a 45mila presenze. Da monitorare invece Germania ed Est Europa. «Specialmente in alcune zone, come Livinallongo e Cortina continua De Cassan si lavora molto con il mercato tedesco. Ma mi preoccupano di più comuni come Alleghe e Falcade che lavorano solo con l'Est Europa, quindi Slovenia, Croazia, Polonia. Le prenotazioni ci sono, ma li lasceranno venire? È un'incognita che non permette di fare programmazione». L'unico dato certo, al momento, è che i contagi sono ripartiti e la curva epidemica è schizzata verso l'alto. Attualmente, a Belluno, ci sono 547 persone positive (+52 nelle ultime 24 ore). Tra le ultime a finire in quarantena anche due classi di Boscariz a Feltre. Non è altrettanto chiaro cosa deciderà il governo per la stagione invernale alle porte.

Sciatori senza green pass: adesso i tamponi si fanno sulle piste


IL FUTURO

«Non si arriverà di sicuro a una chiusura riflette De Cassan probabilmente si seguirà il modello austriaco e tedesco, per cui green pass solo ai vaccinati, che toglie sicuramente una discreta fetta di mercato. Si navigherà a vista ma all'ultimo secondo». C'è un ultimo problema legato agli stagionali che arrivano soprattutto dalla Romania: «Non è un problema imminente, abbiamo ancora un mese, anche perché non nevica e c'è molta incertezza. Tuttavia, non sono stati ancora normati i flussi dall'estero legati agli stagionali». A Cortina d'Ampezzo la situazione non cambia. Le premesse per una buona stagione ci sono ma sarà necessario capire l'andamento dei contagi. «C'è un po' di preoccupazione - racconta Roberta Alverà, presidente dell'associazione degli albergatori sembra di essere tornati all'anno scorso: era iniziata così, a novembre, avevano deciso di aspettare Natale e poi di chiudere tutto. Speriamo che quest'anno venga fatta una considerazione diversa sul comparto montagna e non ci abbandonino come l'anno scorso». Per Natale e Capodanno le prenotazioni sono già al 60% (quanto meno a Cortina). Il punto di domanda sono gli stranieri.


A CORTINA

«Noi siamo pronti ad applicare tutte le regole che ci daranno aggiunge Alverà ma vogliamo lavorare, non essere chiusi. Abbiamo anche clienti nuovi che invece di girare per il mondo, vengono qui. La prospettiva è buona». E conclude: «Spero trovino il modo di tenerci aperti così come hanno fatto con le spiagge. Senza contare alcuni impianti in Svizzera che l'anno scorso sono rimasti funzionanti e non hanno provocato nessun aumento dei contagi. Un altro inverno di chiusure non riusciamo a farlo».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino