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VENEZIA - Pedinato, colpito da sputi e aggredito tra San Lio e Rialto. Parla di tutto questo la denuncia presentata ai carabinieri di San Zaccaria da Alessandro Tamborini parrocchiano di San Zulian, studioso delle religioni e nemico giurato dell'ex sacerdote Massimiliano D'Antiga. Una storia infinita fatta di accuse, processi - canonici e penali - corvi e delazioni. L'ultimo capitolo - finora - è quello accaduto ieri mattina nel cuore del centro storico di Venezia e che adesso è spina dorsale di una nuova denuncia per aggressione nei confronti di un seguace del fu parroco di San Zulian e San Salvador, da inizio dicembre ridotto allo stato laicale per volontà di papa Francesco a chiusura di un processo canonico celebrato nei mesi scorsi a Venezia.
Tutto inizia in campo San Lio quando Tamborini incrocia uno dei suoi più acerrimi nemici, quel Mario Panciera fedelissimo di Massimiliano D'Antiga e già a processo con l'accusa di minacce per aver definito Tamborini «Satana» e per avergli promesso: «Te le faremo pagare». «Ha iniziato a seguirmi - racconta Tamborini - quando gli ho chiesto perché e gli ho detto di smetterla, mi ha sputato contro.
Il Gazzettino