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PORDENONE - Volevano una sigaretta, si sono presi l'intero pacchetto prendendo a pugni un richiedente asilo di nazionalità afghana, il 23enne Hazdrad Bilal. Il violento episodio del 25 aprile è stato ricostruito dai carabinieri del Radiomobile, che grazie alle testimonianze e alle telecamere di videosorveglianza installate tra via Mazzini e piazzetta Cavour hanno identificato i presunti responsabili del pestaggio costato 30 giorni di prognosi al giovane immigrato. Sono in quattro e rischiano di dover rispondere dell'ipotesi di rapina.
LE TESTIMONIANZE
Hazdrad è stato aggredito verso le 19 di martedì scorso in via Mazzini, sotto gli occhi dei tanti pordenonesi che stavano uscendo per andare a cenare fuori o rientravano dopo una passeggiata in centro. L'aggressione è stata di una violenza inaudita.
LA FUGA
Consapevoli dell'arrivo delle forze dell'ordine, gli aggressori sono fuggiti mentre si sentivano le sirene dei carabinieri del Radiomobile e dell'ambulanza sempre più vicine al centro. Qualcuno è scappato verso via Brusafiera, altri hanno imboccato corso Garibaldi facendo perdere le proprie tracce. I controlli - già intensificati su indicazione del Prefetto dopo il precedente pestaggio all'ingresso del parco Querini, alcune settimane fa - sono stati ulteriormente potenziati. Il centro è costantemente pattugliato da auto dai Carabinieri, della Polizia di Stato, della Polizia locale e della Guardia di finanza. Non mancano forze dell'ordine in borghese. Lo sforzo chiesto dal prefetto Domenico Lione, nel tentativo di mettere un freno alle violenze, si concentra anche nella zona della stazione ferroviaria e del parco Querini, luoghi che il gruppo che sta creando scompiglio a Pordenone frequenta con una certa assiduità.
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Il Gazzettino