TRIESTE - La Questura di Trieste ha diramato una dettagliata ricostruzione della sparatoria che ha provocato la morte degli agenti di Polizia Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. A...
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Giunti all’interno dell’Ufficio Prevenzione Generale, lo Stephan Meran Alejandro Augusto, dopo aver chiesto di andare in bagno, nell’uscire è riuscito a prendere la pistola d’ordinanza in dotazione all’Agente Rotta esplodendo due colpi al lato sinistro del petto e all’addome: uditi gli spari, l’Agente Scelto Demenego è uscito per verificare cosa stesse accadendo, venendo a sua volta colpito sotto la clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena.
Nel mentre, Stephan Meran Carlysle, in un primo momento, si è barricato all’interno dell’ufficio dell’U.P.G.S.P. impaurito, sotto shock e temendo per la propria incolumità, sbarrando la porta con una scrivania e poi, non udendo più gli spari, è scappato nei sotterranei della Questura, dove è stato individuato e bloccato dagli agenti intervenuti. Nel mentre l’omicida ha tentato di imboccare le scale di accesso ai piani superiori, ma è stato fatto desistere dal personale presente negli uffici, a cui ha indirizzato altri colpi senza causare ferit e successivamente, ha cercato di guadagnare l’uscita dalla Questura attraversando l’atrio adiacente impugnando entrambe le pistole d’ordinanza prima sottratte ai due agenti ed esplodendo ulteriori colpi di pistola all’indirizzo del personale in servizio al corpo di guardia che ha risposto al fuoco. Un altro agente è stato colpito alla mano sinistra ed attualmente è ricoverato all'ospedale di Cattinara in attesa che venga sottoposto ad intervento chirurgico.
Una volta fuori dall’edificio, il fuggitivo, ha cercato prima di aprire una volante parcheggiata in prossimità dell’ingresso di via di Tor Bandena, e poi notando l’auto della Squadra Mobile, ha aperto il fuoco verso il mezzo e il personale, colpendo la portiera lato passeggero appena aperta. Gli operatori hanno risposto al fuoco, colpendo il soggetto all’inguine, senza colpire parti vitali, riuscendo a renderlo inoffensivo ed a disarmarlo, verificando che una delle pistole poco prima sottratte era aperta e col serbatoio vuoto, mentre l’altra aveva il cane armato.
Nel frattempo i sanitari del 118 stavano tentando invano di rianimare gli agenti colpiti e di prestare soccorso al ferito, che veniva trasportato a Cattinara, in attesa di essere sottoposto ad intervento chirurgico. Ai fini di una ricostruzione più dettagliata e chiarificatrice si attendono gli esiti degli accertamenti tecnici della Polizia scientifica di Padova prontamente intervenuta. In serata il magistrato di turno ed il Procuratore dopo che il primo in Questura aveva sentito il fratello del pluriomicida, si sono recati in ospedale per interrogare l’indagato che allo stato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dunque i magistrati lo hanno dichiarato alle ore 23 in stato di fermo. Si resta in attesa delle determinazioni del Gip sulla convalida del fermo e sulla richiesta di custodia cautelare in via di redazione.
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Il Gazzettino