Addio a "Pino lo storto": a nulla sono servite le firme dei residenti

Addio a "Pino lo storto": a nulla sono servite le firme dei residenti
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TRIESTE - Da questa mattina "Pino lo storto" non c'è più. Così lo avevano affettuosamente soprannominato i residenti del rione di Barcola, abituati a vederlo lì, protratto verso il mare tutto l'anno,  imperterrito e incurante al passaggio delle stagioni. Il Comune ha deciso che quel gigantesco pino - per ragioni di sicurezza - non poteva continuare ad esistere a causa del fusto malato e malandato e per prevenire un eventuale crollo e relative conseguenze per l'incolumità pubblica andava tagliato. Questa mattina è successo l'inevitabile nonostante per il salvataggio di "Pino lo storto" si siano mobilitati in moltissimi e non solo i residenti ma anche la Società velica Barcola-Grignano con il suo presidente Mitja Gialuz che su Facebook aveva scritto: «"Pino lo storto" c'era cinquant'anni fa quando è nata la SVBG ed ha accompagnato la crescita di tanti nostri Soci. Ha incuriosito tanti triestini e tanti turisti per la sua determinazione nell'andare alla ricerca del sole. Ha visto tutte le Barcolane. Per questo oggi ho manifestato la disponibilità della Società Velica di Barcola e Grignano a sostenere i costi di un'ulteriore perizia che accerti il suo reale stato di salute".


Una raccolta firme era stata allestita in maniera lampo nella gelateria che si trova nelle vicinanze ma non è servita: la ditta specializzata su incarico dell'assessore ai lavori pubblici del Comune ha dato il via ai lavori di abbattimento in seguito a delle verifiche che hanno appurato la mancanza delle condizioni di sicurezza. "L'impegno di questa Amministrazione - aveva spiegato l'assessore Elisa Lodi - se da un lato è mirato alla salvaguardia del patrimonio arboreo, dall'altro, quando vengono a mancare le sufficienti condizioni di sicurezza, è rivolto alla preminente salvaguardia della pubblica incolumità, con il conseguente necessario abbattimento, che diventa a quel punto non procrastinabile". Si sarebbe potuto semplicemente puntellare? Purtroppo no secondo il servizio comunale del Verde Pubblico: lo storico albero di Barcola era troppo malstrutturato e «privo di ampie prospettive di vita future, considerato che la parte interna della chioma risulta in forte regressione e diffusamente disseccata a causa del deperimento fisiologico provocato dalla diffusione dei funghi cariogeni. Le analisi strumentali confermano l'alterazione profonda dei tessuti legnosi alla base del fusto e del principale cordone radicale del lato in trazione, segno che l'albero non riesce ormai a contrastare la diffusione del fungo». 



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Il Gazzettino