Vende acqueforti rubate, il negoziante le riconosce e chiama la polizia

Nella foto d'archivio, un'acquaforte di Giambattista Tiepolo: è un tecnica calcografica che ricava il disegno corrodendo con acidi un supporto di metallo, che poi viene usato come matrice
VENEZIA -  Un uomo sulla quarantina si è rivolto ieri pomeriggio ad un noto negoziante d’arte del sestiere di Castello per proporgli la vendita di una trentina...

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VENEZIA -  Un uomo sulla quarantina si è rivolto ieri pomeriggio ad un noto negoziante d’arte del sestiere di Castello per proporgli la vendita di una trentina di acqueforti raffiguranti la città. Il negoziante ha immediatamente riconosciuto la mano e le iniziali dell’autore, suo amico, ed ha deciso di prender tempo. Ha così chiesto all’uomo di tornare un’ora dopo per potersi consultare con un esperto. Non appena l’uomo è uscito dal negozio il titolare ha chiamato prima l’autore delle opere che ha dichiarato di essere stato vittima quel pomeriggio stesso del furto di una cinquantina di opere e quindi subito dopo la polizia. Quando un’ora dopo circa l’uomo si è ripresentato in negozio per piazzare la sua merce ha trovato ad attenderlo gli uomini della polizia che lo hanno condotto in ufficio e identificato per C.S., italiano di 39 anni, che risulta residente in Germania ma di fatto è senza fissa dimora.


L'uomo ha precedenti specifici per furto aggravato, ricettazione, porto abusivo e detenzione di arma da taglio, ed oggi è stato deferito all’autorità giudiziaria per ricettazione. Della cinquantina di opere sottratte, ne sono state restituite al legittimo proprietario solo 29: quelle che l'uomo tentava di vendere al negoziante d'arte.
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Il Gazzettino