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VENEZIA - È nata qualche anno fa a Venezia, si è estesa ai principali porti del Mediterraneo, ed ora torna a Venezia dove ha aperto la sede operativa del Gruppo, la cabina di regia finanziaria, operativa e manageriale dalla quale, nell'arco di 5 o 6 anni, espandersi anche in America, nei Caraibi e in Asia. Acquera della famiglia veneziana Tositti è nata, dunque, nei fabbricati di Santa Marta a due passi dalla sede dell'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Settentrionale ed ora lì ha inaugurato il suo quartier generale perché, nonostante dal 2018 ad oggi si sia insediata nei porti di La Spezia, Francia, Monaco, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia e Turchia (anche attraverso partnership commerciali con la società americana United Island & Yacht e con la società Erika Yachting delle Isole Grenadine), il mercato più arretrato e allo stesso tempo con maggiori potenzialità di espansione nel Mediterraneo è proprio quello di Venezia. Acquera, con una settantina di addetti, si occupa 24 ore al giorno e 365 giorni l'anno dei grandi yacht, quelli più lunghi di 30 metri, ossia, per fare un esempio, della nuova imbarcazione del sindaco Luigi Brugnaro che è appunto da 30 metri.
SERVIZIO SU MISURA
Offre un servizio personalizzato con una persona dedicata per ogni cliente e segue yacht e proprietario dal suo arrivo in banchina fino alla sua partenza ma anche durante i suoi spostamenti. Tutto ciò di cui possono avere bisogno gli occupanti della piccola nave è materia di Acquera, dalle pratiche per l'ormeggio alle esperienze durante la sosta, come un giro in elicottero per vistare le bellezze del Veneto, dalle riparazioni ai rifornimenti di food e qualsiasi altro prodotto possa venire in mente al comandante e ai suoi ospiti.
L'OCCASIONE
La Marittima e San Basilio, d'altro canto, sono sempre più liberi dopo la chiusura del bacino di San Marco al passaggio delle navi da crociera, e quindi gli ormeggi invernali per i super yacht non mancano, mentre a Porto Marghera si possono realizzare i cantieri per il refitting. Non a caso già anni fa l'imprenditore Andrea Mevorach, guardando al futuro che è già oggi, aveva tentato di realizzarne uno vicino alla Fincantieri ma dovette abbandonare il progetto perché l'area era super inquinata. «Da allora sono nati numerosi cantieri di refitting a Trieste, Ancona, in Croazia, nel Montenegro, in Grecia, in Turchia, Spagna e Francia, ma non a Venezia che sarebbe invece una sede naturale - conclude Tositti -. Ora vogliamo provarci perché le barche di super lusso stanno aumentando di numero, ogni anno ne verranno varate oltre 150 di nuove che si aggiungeranno alla flotta esistente e quindi sicuramente c'è posto anche per Venezia».
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