In laguna arriva la cabina di regia per i grandi yacht: a San Basilio la sede operativa di Acquera

Domenica 21 Novembre 2021 di Elisio Trevisan
In laguna arriva la cabina di regia per i grandi yacht: a San Basilio la sede operativa di Acquera

VENEZIA - È nata qualche anno fa a Venezia, si è estesa ai principali porti del Mediterraneo, ed ora torna a Venezia dove ha aperto la sede operativa del Gruppo, la cabina di regia finanziaria, operativa e manageriale dalla quale, nell'arco di 5 o 6 anni, espandersi anche in America, nei Caraibi e in Asia. Acquera della famiglia veneziana Tositti è nata, dunque, nei fabbricati di Santa Marta a due passi dalla sede dell'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Settentrionale ed ora lì ha inaugurato il suo quartier generale perché, nonostante dal 2018 ad oggi si sia insediata nei porti di La Spezia, Francia, Monaco, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia e Turchia (anche attraverso partnership commerciali con la società americana United Island & Yacht e con la società Erika Yachting delle Isole Grenadine), il mercato più arretrato e allo stesso tempo con maggiori potenzialità di espansione nel Mediterraneo è proprio quello di Venezia.

Acquera, con una settantina di addetti, si occupa 24 ore al giorno e 365 giorni l'anno dei grandi yacht, quelli più lunghi di 30 metri, ossia, per fare un esempio, della nuova imbarcazione del sindaco Luigi Brugnaro che è appunto da 30 metri.


SERVIZIO SU MISURA

Offre un servizio personalizzato con una persona dedicata per ogni cliente e segue yacht e proprietario dal suo arrivo in banchina fino alla sua partenza ma anche durante i suoi spostamenti. Tutto ciò di cui possono avere bisogno gli occupanti della piccola nave è materia di Acquera, dalle pratiche per l'ormeggio alle esperienze durante la sosta, come un giro in elicottero per vistare le bellezze del Veneto, dalle riparazioni ai rifornimenti di food e qualsiasi altro prodotto possa venire in mente al comandante e ai suoi ospiti. Ora per l'apertura della sede del Gruppo, Stefano Tositti, erede della dinastia fondata dal padre Sergio alle Zattere nel 1952 quando gestiva il traffico di merci, assume nuovi manager. La decisione di costituire il coordinamento a Venezia è stata presa guardando i numeri: nel 2020 il Mediterraneo ha ospitato 2.117 mega yacht dei quali 1.210 in Italia, 406 nell'area di Napoli e soli 36 a Venezia. Nel 2021, anno di uscita parziale dalla pandemia, in Italia sono arrivati per le vacanze 2.394 yacht (+13%), dei quali 1.304 in Italia (+8%), 526 nell'area di Napoli (+30%) e 81 a Venezia (+125%), il doppio dell'anno prima. Di queste grandi imbarcazioni, 300 sono gestite da Acquera. «Venezia ha così pochi super yacht perché, di fatto, è un punto di transito, non è come Barcellona che ha coniugato la città e le imprese con la nautica da diporto creando un centro di eccellenza anche per il refitting (le manutenzioni) e ospitando quindi molte barche anche d'inverno - constata Stefano Tositti -. Nell'alto Adriatico, con lo sviluppo delle crociere in Croazia, Venezia è diventata marginale, tratta un 10% delle imbarcazioni che girano in quest'area. Eppure i grandi cantieri nordeuropei sono pieni di ordini per nuovi yacht fino al 2025, e anche i cantieri italiani marciano alla grande, quindi le potenzialità sono enormi. Perciò abbiamo deciso di provarci: rispetto al 2000, quando portammo i primi yacht a Venezia ma il mercato era snobbato dalla città, ora mi pare che il vento stia cambiando e, con il supporto delle Università e dei vari enti e istituzioni che vogliono promuovere un centro nevralgico del pensiero per il futuro, possiamo provarci e contribuire anche noi. A meno che, alla fine, questa città non preferisca tenersi il turismo di massa».


L'OCCASIONE

La Marittima e San Basilio, d'altro canto, sono sempre più liberi dopo la chiusura del bacino di San Marco al passaggio delle navi da crociera, e quindi gli ormeggi invernali per i super yacht non mancano, mentre a Porto Marghera si possono realizzare i cantieri per il refitting. Non a caso già anni fa l'imprenditore Andrea Mevorach, guardando al futuro che è già oggi, aveva tentato di realizzarne uno vicino alla Fincantieri ma dovette abbandonare il progetto perché l'area era super inquinata. «Da allora sono nati numerosi cantieri di refitting a Trieste, Ancona, in Croazia, nel Montenegro, in Grecia, in Turchia, Spagna e Francia, ma non a Venezia che sarebbe invece una sede naturale - conclude Tositti -. Ora vogliamo provarci perché le barche di super lusso stanno aumentando di numero, ogni anno ne verranno varate oltre 150 di nuove che si aggiungeranno alla flotta esistente e quindi sicuramente c'è posto anche per Venezia».

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