Acciughe non tracciabili, maxi sequestro sul confine italo-sloveno

Acciughe non tracciabili, maxi sequestro sul confine italo-sloveno
TRIESTE - Un automezzo con targa italiana, proveniente dalla Croazia e diretto probabimente a Chioggia, è stato fermato in mattinata al valico di Pesec dal nucleo pesca...

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TRIESTE - Un automezzo con targa italiana, proveniente dalla Croazia e diretto probabimente a Chioggia, è stato fermato in mattinata al valico di Pesec dal nucleo pesca della Capitaneria di porto di Trieste, che stava operando assieme agli ispettori sloveni (da martedì era incominciata una settimana di attività congiunta per conto dell’Agenzia Europea per i Controlli sulla Pesca). A bordo dell’autoveicolo sono stati scoperti 1070 kg di acciughe che non erano accompagnati, come prevedono le normative comunitarie e nazionali in vigore, dai documenti di trasporto che ne permettano la rintracciabilità, ovvero l’indicazione della zona dove è avvenuta la pesca, le modalità della medesima, il peschereccio che l’ha effettuata e il luogo di sbarco e destinazione del pescato.

 

E’ pertanto scattato il sequestro amministrativo del pesce, che sarà avviato alla distruzione proprio a causa dell’assenza di documenti che ne comprovino la tracciabilità: al trasportatore è stata contestata l’infrazione che comporta una sanzione compresa tra un minimo di 750 ed un massimo di 4500 euro. Si cercherà di risalire, sempre in collaborazione con gli ispettori pesca sloveni e croati, anche agli altri responsabili della violazione (pescatore, centro di spedizione del pesce) che subiranno un’identica sanzione amministrativa.
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Il Gazzettino