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BERLINO - Dopo i microprocessori, un prodotto ad altissima tecnologia che viene fabbricato in laboratori dove è impossibile il contatto tra operatore e prodotto, sono ora i cablaggi, che sono realizzati solo a mano, a bloccare con la loro carenza importanti industrie automobilistiche. Da Bmw arriva la notizia che le linee del più grande stabilimento europeo, quello di Dingolfing in Germania, resteranno ferme per una settimana per la mancanza di forniture dalla Ucraina. La stessa cosa, riporta il Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), accadrà nell’altro sito di Monaco, e vi saranno ricadute - seppure in misura inferiore - nello stabilimento Mini di Oxford e in quello di Steyr in Austria dove si costruiscono motori. A creare questa ‘strozzaturà nel flusso delle forniture automotive - si legge su Faz - è stata la chiusura degli stabilimenti della Leoni nelle città ucraine di Stryji e Kolomyja, dove fino a una settimana fa, circa 7.000 dipendenti producevano cablaggio per auto.
I problemi legati alla invasione in corso stanno penalizzando, o bloccando del tutto, altri fornitori internazionali con sedi in Ucraina, tra cui Nexans, Yazaki, Sumitomo, Aptiv e Kromberg & Schubert.
Il Gazzettino