Stellantis, commerciali anche fuel cell. Gruppo a idrogeno sarà inserito nella piattaforma EMP2 multienergia

Gruppo a idrogeno inserito nella piattaforma multienergia
PARIGI - Stellantis accelera sul fronte della transizione verso una mobilità rispettosa dell’ambiente ma, come in più occasioni sottolineato dallo stesso Ceo...

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PARIGI - Stellantis accelera sul fronte della transizione verso una mobilità rispettosa dell’ambiente ma, come in più occasioni sottolineato dallo stesso Ceo Carlos Tavares, lo fa senza scegliere la strada della ‘elettrificazione obbligatoria’. L’annuncio fatto ieri è infatti relativo ai veicoli commerciali (e quindi del vasto settore delle consegne in ambito urbano ed extraurbano) e l’impiego dell’idrogeno. Il programma Stellantis prevede l’inserimento di una sorgente di energia - il cosiddetto sistema fuel cell alimentato a idrogeno, in una piattaforma multienergia derivata degli esistenti furgoni elettrici prodotti e commercializzati con i brand Citroen, Peugeot e Opel.

Questo sistema ‘multienergia’ prevede un gruppo fuel cell compatto che trova posto nel vano motore anteriore, un serbatoio per idrogeno a 700 bar di pressione da 4,4 kg (collocato sotto al pianale, nella stessa posizione protetta delle batterie dei furgoni elettrici) e una specifica batteria da 10,5 kWh, da sistemare in questo caso trsversalmente sotto i sedili della cabina. Il risultato di questo rapporto equilibrato fra la sezione fuel cell e la sezione elettrica (che ricava l’energia dall’idrogeno ma che può anche essere alimentata dalla batteria, ricaricabile a sua volta da connessione plug-in o con il recupero in frenata) sono 400 km di autonomia, emissioni zero e un tempo di rifornimento dei serbatoi pari a 3,5 minuti.

Nel caso di impossibilità di rabboccare il serbatoio di idrogeno - è stato spiegato - il circuito plug-in per la batteria consente comunque di proseguire il viaggio, come se si trattasse di un furgone elettrico con batteria da 10,5 kWh. Il programma Hydrogen Fuel Cell di Stellantis, gode dell’appoggio del Governo francese e di quello tedesco, perché rappresenta un concreta possibilità di aggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni della CO2 dato che il passaggio all’economia dell’idrogeno non richiede per industrializzare i veicoli nè piattaforme specifiche né una rivoluzione dei processi produttivi. Del resto in Germania esistono già 90 stazioni di rifornimento e in Francia ne sono operative altre 25.

Nella conferenza di presentazione via web è stato anche precisato che il sistema è diverso rispetto a quelli esistenti di Toyota e Hyundai perché non richiede soluzioni dedicate, e attraverso la combinazione dei vantaggi del fuel cell e dell’ibrido plug-in rende meno costosi i veicoli offrendo egualmente un’elevata autonomia. I primi veicoli commerciali, destinati a clienti professionali e costruiti in Germania nello stabilimento Opel di Ruesselsheim dedicato ai mezzi speciali, verranno consegnati entro fine anno. In una fase futura, che è legata alla condivisione delle piattaforme, sarà esteso ad altri Paesi e ad altri marchi di Stellantis, come Fiat Professional.

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Il Gazzettino