Musk cede azioni Tesla per comprare Twitter. Dopo cessione di titoli per 8,5 mld assicura: «Nessuna altra vendita in programma»

Elon Musk patron di Tesla ed ora anche di Twitter
NEW YORK - Elon Musk vende azioni Tesla per 8,5 miliardi di dollari rafforzando la sua posizione di liquidità per l’acquisizione di Twitter. Le vendite sono avvenute...

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NEW YORK - Elon Musk vende azioni Tesla per 8,5 miliardi di dollari rafforzando la sua posizione di liquidità per l’acquisizione di Twitter. Le vendite sono avvenute fra martedì e giovedì, dopo il via libera del consiglio di amministrazione della società che cinguetta all’offerta da 44 miliardi presentata dal miliardario-visionario. Il timore di una pioggia di vendite di azioni Tesla da parte di Musk ha penalizzato il titolo del colosso delle auto elettriche nelle ultime sedute. Ma Musk ha rassicurato nella tarda serata di giovedì: «nessuna altra vendita è in programma dopo oggi». Una frase comunque sibillina che non spazza tutti i dubbi. Resta infatti infatti ancora da chiarire come il patron di Tesla finanzierà la sua quota di 21 miliardi di dollari per l’operazione e un ulteriore ritorno sul mercato per cedere titoli di Tesla è, secondo gli osservatori, una delle strade plausibili.

Gli azionisti di Tesla seguono con attenzione gli sviluppi domandosi quali saranno le ripercussione sulla società del nuovo "giocattolo" di Musk. Già super impegnato fra Tesla, SpaceX, Neuralink e The Boring Company, Musk potrebbe assumere almeno inizialmente un incarico anche a Twitter, dove potrebbe tornare con un ruolo manageriale il fondatore Jack Dorsey. «La sua straordinaria energia non va sottovalutata. E da quello che si sente dire Tesla è gestita così bene che Musk non è e non ha bisogno di essere coinvolto nelle operazione day-to-day», affermano alcuni analisti. In allerta anche i dipendenti di Twitter. Secondo indiscrezioni, Musk per convincere la banche a finanziare parte dell’acquisizone avrebbe illustrato alcune delle sue proposte per rilanciare la piattaforma. Dal taglio dei costi a quello della forza lavoro, passando per influencer a pagamento. Il tutto con l’obiettivo, mai dichiarato espressamente, di realizzare guadagni su Twitter. 

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Il Gazzettino