Con la nuova dirigenza, l'Alpine Renault tenta con Alonso e Ocon la scalata verso la vetta

Fernando Alonso
Sono tanti i motivi di interesse che convergono sul team Alpine. Intanto, il cambio di nome. La squadra non è altro che la Renault, ma il presidente del gruppo, Luca De...

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Sono tanti i motivi di interesse che convergono sul team Alpine. Intanto, il cambio di nome. La squadra non è altro che la Renault, ma il presidente del gruppo, Luca De Meo, ha voluto portare il marchio Alpine in F1, una grande mossa di marketing che ha velocemente trovato il consenso del mondo del motorsport e, soprattutto, degli appassionati francesi. Poi, il ritorno di Fernando Alonso, che proprio con questa squadra ha vinto nel 2005 e 2006 i due titoli mondiali della sua luminosa carriera. Infine, la scelta di non avere un team principal, ma una sorta di divisione dei ruoli tra Marcin Budkowski e Davide Brivio, quest’ultimo in arrivo dalla MotoGP, specialità nella quale ha portato alla conquista del Mondiale la Suzuki al termine di un lungo percorso iniziato nel 2013. Volti nuovi al comando dunque, per un team che ha in De Meo il primo grande tifoso. La voglia di tornare al vertice è tanta, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo.

La gestione non sempre felice di Cyril Abiteboul ha lasciato il segno, per questo motivo De Meo ha cambiato gli uomini al ponte di comando. La A521 è l’erede della RS20 che qualche gioia lo scorso anno l’ha regalata, ma a parità di motore è stata surclassata dalla McLaren. Occorreva dunque migliorare alcuni aspetti aerodinamici del telaio mentre si è lavorato anche sulla power unit per affinarne le prestazioni, puntando più che altro sulla ricerca dell’affidabilità. Inevitabile se vuoi provare a scalare le classifiche. Esteban Ocon è stato molto produttivo nei test di Sakhir al pari di Alonso, una coppia sulla carta veramente esplosiva. Il francese ha ritrovato sul finire del 2020 il passo giusto dopo un avvio di campionato in salita per via dell’anno sabbatico nel 2019, e al volante della Alpine qualche acuto l’ha lanciato. Lo spagnolo sul passo gara è stato, come al solito, notevole. Quinta lo scorso anno nella classifica costruttori, come nel 2019 (mentre nel 2018 aveva chiuso quarta), l’Alpine ex Renault parte col piglio di chi non vuole essere più considerata una semplice outsider.

Nei test pre campionato è emersa una buona affidabilità: "Ci siamo concentrati sul nostro programma, c'era un'infinità di cose da provare e non abbiamo concesso molta importanza agli altri, perché non sai mai cosa stanno facendo realmente", ha spiegato Alonso. Un aspetto su cui ha insistito pure Marcin Budkowski, ora direttore esecutivo della scuderia: "Sono stati test molto produttivi, in cui abbiamo cercato di comprimere sei giorni in tre, e abbiamo effettuato tutto quanto avevamo previsto senza problemi significativi. Abbiamo lavorato principalmente sull'aerodinamica e nelle aree interessate dai cambiamenti regolamentari", ha anzi rimarcato l'ingegnere polacco. "Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di 130 giri al giorno, trovando buoni progressi nelle prestazioni".  

 

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Il Gazzettino