OSLO - Chi ben comincia e a metà dell’opera. E allora è meglio cominciare dove l’opera è più facile. Ecco perché la Opel Ampera-e ha...
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Forse non è ancora così poco, ma al mondo non esiste un’auto elettrica capace di offrire con questi soldi un’autonomia di 520 km anche se i tecnici ammettono con onestà che la percorrenza vera è più vicina ai 380 km rilevati secondo il nuovo ciclo di omologazione WLTP, decisamente più “reale” dell’attuale NEDC. Il segreto giace sotto il pavimento della Ampera-e ed è una batteria da ben 60 kWh di energia: 288 celle fornite dalla coreana LG Chem, suddivise in 96 moduli e tenute costantemente alla temperatura di 20 °C che pesano ben 430 kg. Il tutto custodito all’interno di una sorta di scatola di acciaio che è parte integrante della struttura. Per ricaricarla da una normale presa di corrente ci vogliono 30 ore, con una wallbox da 7,4 kW si scende a 9 ore mentre con una colonnina rapida da 50 kW bastano 2 ore e mezza.
Gli altri due complessi da superare sono le prestazioni e l’abitabilità. Ebbene la Opel Ampera-e li sorvola a pié pari perché è lunga 4,16 metri – poco più di una Corsa, anche se è alta quasi 1,6 metri per via della batteria sotto il pianale – ma è più spaziosa di un’Astra e ha un bagagliaio che va da 381 a 1.274 litri. Per l’altro capitolo, più dei freddi numeri, parlano le impressioni di guida raccolte sulle non meno fredde strade della Norvegia, sferzate per l’occasione da un vento pungente e anche qualche fiocco di neve. Il motore da 150 kW (204 cv) fornisce risposte immediate, persino veementi grazie ai 360 Nm di coppia disponibili sin dalla partenza. La scheda parla di uno 0-50 km/h in 3,2 secondi, uno 0-100 in 7,3 secondi e i 4,5 secondi nel passaggio 80-120 km/h possono mettere in imbarazzo diverse supercar.
Le sensazioni raccontano in ogni caso di una guida divertente, grazie anche al baricentro basso, e fatta di riprese immediate accompagnate da un sibilo che fuori neppure si sente, tanto che la vettura deve emettere all’esterno un suono artificiale fino a 30 km/h per avvertire i pedoni. Ben studiato il recupero di energia. Si può optare per una guida normale che permette di veleggiare oppure, mettendo la leva in L, è possibile adottare il cosiddetto “one pedal driving” dosando l’acceleratore anche per rallentare la vettura. Ma il salto mentale più grande che la Ampera-e fa compiere è la tranquillità con la quale si fa vivere e guidare. Anche dopo aver percorso 150 km, il computer di bordo dice che possiamo farne ancora più di 200. Vuol dire che quei 380 chilometri con un pieno erano veri e che l’ansia da autonomia è finalmente alle spalle.
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Il Gazzettino