Le tecnologie di assistenza alla guida, quelli che caratterizzano in misura crescente le cosiddette auto-robot nella fase che precede l'autonomous drive anziché...
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Gli esperti attribuiscono questo trend a tre fattori: la crescente congestione sulle strade, l'aumento della velocità media e soprattutto la distrazione da parte di chi sta al volante. Sistemi come la frenata automatica d'emergenza, la correzione della traiettoria quando si tende ad uscire dalla corsia o, ancora, il cruise control adattativo e l'allarme per i veicoli che transitano nel punto morto dello specchietto sono di grande aiuto in queste occasioni - stigmatizzano gli esperti Usa - ma possono anche radicare negli automobilisti un eccesso di fiducia nei confronti della tecnologia.
«L'industria dell'auto è molto preoccupata per questi effetti indesiderati legati alla diffusione dei nuovi sistemi di bordo - ha detto Mark Wakefield, direttore generale e responsabile del settore automotive di AlixPartners LLP - ed è impegnata a trovare e perfezionare modi per obbligare le persone ad essere concentrate sulla guida anziché essere incollati ai loro smartphone». Ne sono un esempio il sistema ProPilot Assist della Nissan (che debutterà in Europa con la nuova generazione della Leaf) che obbliga a fermarsi se il guidatore non tiene le mani su volante per più di 30 secondi o, ancora, il nuovo dispositivo di 'letturà dello sguardo - che permette di lasciare il volante con l'obbligo però di guardare la strada - che sarà presente da fine anno nelle cadillac dotate di Super Cruise.
Sul fronte dei consumatori - riferisce il Detroit News - esiste coscienza di questo rischio (per il 57% degli intervistati attraverso il sito Kelley Blue Book i sistemi di assistenza possono compromettere le capacità dei guidatori) anche perché le modalità di funzionamento di questi dispositivi sono progettate per 'sovrastarè il pilota e non affiancarlo. Uno studio della University of Michigan ha rilevato, su questo tema, che l'eccessiva confidenza nel Blind Spot Alert (il controllo dell'angolo morto) ha come ricaduta il peggioramento dell'attenzione dei guidatore nel controllare con gli specchietti l'arrivo di altri veicoli quando si deve cambiare corsia.
E il rischio, come ha confermato Shan Bao professore associato al Transportation Research Institute della University of Michigan «è che gli automobilisti finiscano per avere più fiducia nei dispositivi anziché in loro stessi». Ciò che viene auspicato dagli esperti Usa è anche una regolamentazione estesa ai nomi e alle definizioni di questi sistemi, visto che una errata comprensione di quanto proposto (famoso il caso dell'Autopilot di Tesla che non era inizialmente un sistema di vera guida autonoma) può accrescere i rischi derivanti dall'uso indiscriminato dell'assistenza alla guida. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino