​I 200 miliardi stanziati dalla Germania per l'emergenza energetica sono un clamoroso aiuto di Stato alle imprese

I 200 miliardi stanziati dalla Germania per l'emergenza energetica sono un clamoroso aiuto di Stato alle imprese
Caro direttore, l'Italia con Draghi a causa delle non scelte fatte per accontentare una classe politica incompetente, ha di gran lunga peggiorato il debito pubblico. Ora Mario...

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Caro direttore,
l'Italia con Draghi a causa delle non scelte fatte per accontentare una classe politica incompetente, ha di gran lunga peggiorato il debito pubblico. Ora Mario Draghi lamenta che la Germania non può aiutare i propri cittadini e le proprie aziende stanziando ben 200 miliardi di euro. E perchè? Dall'inizio della guerra in Italia non è stato preso nessun provvedimento per aprire nuove fonti di energia, si è solo pensato di bloccare quelle russe a scapito delle nostre imprese mettendo in difficoltà le famiglie. Si è preferito andare a comprare l'energia a prezzi folli in giro per il mondo. E ora ne paghiamo le conseguenze. Grazie anche a Mario Draghi.


Adolfo Somarolini
Bassano del Grappa (Vi)


Caro lettore,


quando si parla di economia sarebbe opportuno attenersi innanzitutto ai numeri e non farsi trascinare o condizionare dalle opinioni. Partiamo dai conti pubblici. Si possono condividere o meno le scelte economiche di Draghi, ma è un fatto che il governo uscente lascerà a quello entrante una piccola dote finanziaria, perché la politica di bilancio attuata ha consentito di contenere il deficit di 9 miliardi. Piccola o grande che sia questa cifra, dimostra che i conti non sono stati gestiti così malamente. Basta questo per considerare Draghi un bravo premier e promuoverne l'operato? Ognuno valuti e decida in base al proprio sentire. Ma questi sono i numeri. Quanto ai 200 miliardi stanziati dalla Germania per l'emergenza energetica il discorso è molto semplice. Spesso l'Italia è stata accusata dagli altri partner europei, e talvolta anche sanzionata dagli organismi comunitari, per aiuti di Stato. Cioè per aver sostenuto con soldi pubblici attività economiche nazionali alterando così i principi della concorrenza e della reciprocità all'interno dell'Unione. Ebbene, quei 200 miliardi cos'altro non sono se un clamoroso e micidiale aiuto di Stato della Germania alle proprie imprese a tutto danno degli altri paesi e in particolare dell'Italia che è il secondo paese manifatturiero europeo proprio dopo quello tedesco? E perché dovremmo tacere di fronte a paesi europei che, quando conviene loro, danno lezioni e indossano i panni dei severi censori invocando il rispetto della concorrenza e delle regole e poi, quando la ruota degli interessi gira in un altro senso, fanno l'esatto contrario di quanto hanno predicato e di quanto prevede (o meglio: dovrebbe prevedere) un sistema economico integrato come quello europeo? Anche di fronte a una crisi difficile e grave come quella che stiamo vivendo, dobbiamo accettare che qualche paese pieghi ai propri interessi le regole? E magari dovremmo pure applaudirli? Francamente no. Anzi: di fronte a questa iniziativa del governo tedesco mi sarei aspettato una reazione più compatta delle forze politiche italiane. Ma anche in questo caso temo che l'interesse di parte abbia prevalso su quello nazionale.
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Il Gazzettino