Caro direttore, tanti cronisti usano spesso il termine anziano o anziana per definire una persona sessantenne e oltre. Vorrei...
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tanti cronisti usano spesso il termine anziano o anziana per definire una persona sessantenne e oltre. Vorrei segnalare che nonostante l'età, i cosiddetti anziani nel lavoro e nelle famiglie se non sono indispensabili, sono utilissimi. Ma il nostro presidente della Repubblica, novantenne, nessuno osa chiamarlo anziano.
Franca Tombola
Campo San Martino (Padova)
Cara lettrice,
per la biologia e la medicina è anziano chi ha raggiunto un determinato livello cronologico di età, che, generalmente, viene indicato intorno ai 60 anni. Tuttavia è anche vero che il forte innalzamento delle attese di vita (in Italia per le donne siamo a quota 85 anni) rende inadeguati questi parametri. Ha ragione lei: dovremmo stare più attenti prima di definire "anziana" una persona.
Tuttavia il termine anziano non va neppure demonizzato né tantomeno considerato sinonimo di persone ormai ai margini dei processi produttivi o della vita comunitaria. Non solo perché nella nostra società il contributo dei cosiddetti anziani è spesso decisivo in molti campi, ma anche perché questa parola, non casualmente, ha anche una valenza del tutto positiva. Per esempio quando viene utilizzata per indicare persone che, indipendentemente dall'età, hanno una riconosciuta esperienza in un determinato ruolo o ambito.
Ma non solo: nella storia i Consigli degli Anziani hanno avuto in molti casi un ruolo assai importante. Per esempio la Costituzione del 1795, nata dalla Rivoluzione francese, affidava proprio a un organismo con quel nome il compito di preparare le leggi e anche quello di nominare i 5 membri del cosiddetto Direttorio, cioè l'organo posto al vertice delle istituzioni. E nella Francia dell'epoca, si veniva considerati "anziani" dai 40 anni in su!
Ps: A proposito di termini corretti, Giorgio Napolitano non è un "novantenne", ha solo 89 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino