Il titolo sul leader no vax resosi colpevole di omicidio a Genova: la verità a volte è scomoda da accettare

Il titolo sul leader no vax resosi colpevole di omicidio a Genova: la verità a volte è scomoda da accettare
Caro Direttore Le sembra corretto e normale che si titoli di un omicidio usando queste parole? "Lite per la droga, no vax uccide militante di Casapound". Secondo il...

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Caro Direttore
Le sembra corretto e normale che si titoli di un omicidio usando queste parole? "Lite per la droga, no vax uccide militante di Casapound". Secondo il vostro giornalista, e secondo lei, le due persone coinvolte possono essere racchiuse principalmente con quei titoli? C'è obiettività in una classificazione del genere? Non sarebbe più giusto parlare di persone e non di appartenenze ideologiche? Quando muoiono altre persone non leggo mai "Vaccinato uccide un militante del PD". Come mai? Suvvia, siate meno faziosi e non fate trasparire in modo così evidente il vostro pensiero, limitatevi a riportare le notizie in modo "asettico", come fa il buon giornalista.


L. G.


Caro lettore,


Certamente nessuna etichetta e nessuna appartenenza possono raccontare per intero una persona. Ma diciamo la verità: lei non ci chiede di essere asettici, ma di autocensurarci. Perché la verità talvolta è scomoda da accettare, soprattutto quando in qualche modo ci tocca da vicino o urta le nostre sensibilità. Perché se c'è qualcuno che in questo caso lascia trasparire il suo pensiero non siamo noi, ma lei. Stiamo ai fatti e a ciò che è accaduto a Genova. La vittima, Manuel De Paolo, era un noto esponente di Casa Pound con precedenti penali, mentre l'assassino, Filippo Giribaldi, portuale della Compagnia Unica Lavoratori Merci, è il portavoce e leader di Libera piazza, un'attiva associazione genovese no vax e no green pass. L'omicidio quasi certamente è maturato negli ambienti dello spaccio di droga, per ragioni economiche. Dovevamo forse tacerlo? E per quale ragione? E se l'omicida invece di essere un leader no vax, fosse stato il segretario di un partito o il leader di un altro movimento e noi, come naturale che fosse l'avessimo scritto, lei ci avrebbe scritto per criticare la nostra scelta? Mi consenta di dubitarne. Sia lei più sereno e asettico nelle sue valutazioni. Noi non dividiamo l'umanità in vaccinati o non vaccinati. Né in base a nessun'altra categoria. Definire le persone per il ruolo che hanno scelto di avere nella società non significa essere faziosi, ma informare chi ci legge su chi sono i protagonisti di un fatto di cronaca, in questo caso di cronaca nera. Non è un giudizio, è un dato di fatto. Se poi qualcuno si infastidisce per questo, possiamo anche capirlo. La realtà qualche volta fa male. Ma bisogna saperla accettare.
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Il Gazzettino