Le due condizioni necessarie perché Giorgia Meloni possa effettivamente aspirare alla guida del Paese

Le due condizioni necessarie perché Giorgia Meloni possa effettivamente aspirare alla guida del Paese
Gentile Direttore, insomma proprio non ce la fanno, non riescono a stare con intelligenza, moderazione e anche un minimo di rispetto per l'elettorato nel solco tracciato dalla...

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Gentile Direttore,
insomma proprio non ce la fanno, non riescono a stare con intelligenza, moderazione e anche un minimo di rispetto per l'elettorato nel solco tracciato dalla Costituzione. La nostra Carta prevede che chi ha più voti, chi ha la maggioranza in parlamento, abbia l'onore e l'onere di governare, questo prevede. Si però solo quando, a lor signori fa comodo e vediamo perchè. Durante una trasmissione Tv il conduttore chiede alla ex presidente della Camera, Laura Boldrini, se secondo lei la Meloni potrebbe governare in caso di vittoria alle elezioni e l'altra ovviamente non si sottrae rispondendo che no, non potrebbe. Alla faccia della democrazia. Secondo me, da liberale, la domanda corretta poteva essere: «Secondo lei, la Meloni governerebbe bene o male, saprebbe insomma interpretare bene il ruolo?». Quanto all'onorevole Boldrini direi che interpreta a perfezione la presunzione e anche l'arroganza di chi si ritiene investito dall'Altissimo e unico depositario della Verità.


Diego Parolo
Carceri (Padova)


Caro lettore,
potrei limitarmi a rispondere che forse un Paese che ha avuto Laura Boldrini come presidente della Camera può avere tranquillamente Giorgia Meloni come presidente del Consiglio. O aggiungere che Laura Boldrini, avendo registrato una certa difficoltà a raccogliere voti, preferisce evidentemente distribuire veti. Ma non voglio cavarmela con qualche battuta. Il tema della candidatura a premier della leader di Fratelli d'Italia, emerso con forza alla recente convention di Milano, merita qualche più seria considerazione. Giorgia Meloni, sulla base dei crescenti consensi che i sondaggi attribuiscono a Fdi, ha ovviamente tutto il diritto di aspirare alla guida del Paese. E i tentativi di ostacolarne il percorso ricorrendo al tradizionale armamentario polemico anti-fascista, dimostrano solo la debolezza di argomenti dei suoi avversari.

Tuttavia come la leader di Fdi sa perfettamente, la storia di un Paese e la storia delle persone non sono ininfluenti e concorrono anch'esse a determinare scenari e orizzonti politici. Per questo la candidatura a premier di Giorgia Meloni per essere davvero concreta ed efficace dovrà essere sostenuta da due necessario condizioni. Che accanto a lei ci sia una classe dirigente di governo riconosciuta, accreditata anche a livello internazionale e senza conti aperti con il passato. Che Fdi alle prossime elezioni politiche risulti in modo inequivocabile il partito più votato ma anche la prima forza politica di una colazione di centrodestra unita e vincente. A quel punto, con buona pace di Laura Boldrini, il tema della guida del governo sarà ineludibile. Per tutti.
 

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Il Gazzettino