Dai tabelloni alle tribune elettorali: strumenti inutili e sorpassati, ma non c'è il coraggio di abolirli

Dai tabelloni alle tribune elettorali: strumenti inutili e sorpassati, ma non c'è il coraggio di abolirli
Caro Direttore mi chiedo che senso abbia installare ancora quegli orribili tabelloni elettorali di lamiera grigia, che i Comuni devono obbligatoriamente posizionare sulla base di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Caro Direttore
mi chiedo che senso abbia installare ancora quegli orribili tabelloni elettorali di lamiera grigia, che i Comuni devono obbligatoriamente posizionare sulla base di una legge del 1956. In anni cioè in cui le campagne elettorali si facevano anche con secchio, pennello e manifesti. Sembra impossibile che le forze politiche non prendano atto che quei tabelloni restano desolatamente vuoti perchè la propaganda passa ormai per le tv, le radio, i giornali, le chat, le e-mail, e conseguentemente non decidano di eliminare queste orribili anticaglie, che oltre che deturpare il paesaggio urbano, per essere montate, smontate e mantenute, ogni volta rappresentano per le casse dei Comuni, e quindi per i cittadini, una spesa considerevole. 

Umberto Baldo
Abano Terme (Padova)

Caro lettore,

non ha ovviamente più nessun senso, tanto è vero che in molti casi questi grigi tabelloni restano desolatamente vuoti. È un costo inutile che abbruttisce vie e piazze senza alcuna utilità né per i candidati né per gli elettori. Ma del resto non sono questi gli unici “orpelli” elettorali superati dal tempo e dall’evoluzione della tecnologia e della propaganda. Basta pensare alle tradizionali tribune elettorali televisive piazzate in orari di bassissimo ascolto, disertate dai principali leader politici e obbligate a rispettare regole e tempi che ne azzerano l’efficacia giornalistica nonché l’interesse per gli elettori. Anche questi sono residui di un passato pre-digitale in cui la politica e la raccolta del consenso funzionavano secondo modalità molto diverse dalle attuali. Eppure nessuno sembra intenzionato a metterli in discussione. Perché? Non lo so. Ma posso fare un’ipotesi: perché prevale l’antica regola del “ma chi me lo fa fare?”. In altre parole: per non correre il rischio di essere accusato da qualche comitato di «comprimere gli spazi di democrazia» o di essere additato da soliti pseudo intellettuali-militanti di «azioni liberticide», nessuno si prende la responsabilità di proporre di cambiare registro: abolire quegli orrendi tabelloni e rottamare le tribune elettorali. Così nell’era di Internet e dei social continuiamo a buttare soldi per strumenti che non servono a nulla e non interessano ormai più a nessuno.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino